Ilaria Salis sarà candidata alle prossime elezioni Europee di giugno. Se l’insegnante italiana detenuta a Budapest verrà eletta, rischia subito di finire sul tavolo della presidenza del prossimo Parlamento europeo. L’elezione all’Eurocamera “non garantisce la fine della detenzione”, spiegano fonti che a Bruxelles hanno familiarità con la gestione delle pratiche dell’immunità da parte del Pe. Secondo le disposizioni attuali, un candidato eletto al Parlamento europeo però beneficerebbe immediatamente dell’immunità e “ciò implica che se questo candidato fosse detenuto in uno Stato membro, quest’ultimo dovrebbe inviare all’Eurocamera una richiesta di revoca dell’immunità”. Il rischio, insomma, è che si apra un contenzioso tra il Parlamento europeo e l’Ungheria.