“Rivolgo un saluto al Presidente della Camera dei deputati. Un saluto, oggi particolare, alla Presidente del Consiglio. Un saluto al Presidente della Corte Costituzionale. A tutti gli ospiti, particolarmente alla Vice Presidente del Senato e alle altre donne presenti. Buon 8 marzo! Benvenute al Quirinale, buon 8 marzo a tutte le donne. Un saluto particolare anche alle artiste che sono qui, numerose, nel Salone dei Corazzieri”. Questo l’incipit del discorso pronunciato dal presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella in occasione dell’8 marzo Festa Internazionale della Donna.
“…le donne – nell’arte come in tanti altri campi – per esprimersi e realizzarsi abbiano dovuto affrontare un supplemento di fatica, un di più di impegno, quasi un onere occulto e inspiegabili sulla loro attività. Come se a loro fossero richiesti obblighi ulteriori e dovessero superare continuamente esami e giudizi più rigorosi. Che dovessero sempre dimostrare il valore e la capacità espressiva alla base della loro arte. È questo un fenomeno purtroppo ben noto, ampiamente studiato, che affonda le radici in pregiudizi e stereotipi sulle donne che tuttora riaffiorano anche nelle società che si ritengono più avanzate. Induce a riflettere che, nel mondo classico, le Muse fossero divinità femminili di primaria importanza, venerate e temute. Incarnavano le arti e giudicavano senza appello nel loro campo”.