Calcio, per il Catania un Natale triste e una classifica sempre più difficile

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catania calciodi Mirco Lo Porto

Il Catania non c’è, né in campo né con la testa, e la sfida contro il Cittadella ne è la dimostrazione. Gli etnei perdono 3-2 ed a lasciare l’amaro in bocca, oltre all’ennesima disfatta, sono le cinque espulsioni che si sono aggiudicati i rossazzurri. Prova, questa, di una condizione psicologica (tutt’altro che serena) che incide inevitabilmente sul rendimento in campo. Contro il Cittadella, infatti, protagonista sul rettangolo da gioco non è stato l’agonismo ma il nervosismo. La formazione di Pellegrino subisce 3 gol siglati da uno scatenato Sgrigna; lo svantaggio (netto) e la supremazia in campo dei padroni di casa fa andare fuori di testa gli etnei dando avvio alla sventagliata di rossi: prima Rinaudo, seguito poco dopo da Chrapek. Concludono in bellezza (e si fa per dire!) Leto, che dopo esser stato sostituito protesta animosamente e viene allontanato dalla panchina, e successivamente è il turno di Spolli che con un’entrata pericolosa a piedi uniti si aggiudica il rosso diretto. Ciliegina sulla torta, infine, l’espulsione di mister Pellegrino.

A poco serve la reazione d’orgoglio di Calaiò che mette a segno una doppietta senza poter, però, cambiare le sorti dell’incontro. Adesso bisogna fare i conti con la realtà: solo 2 punti negli ultimi 5 incontri e diciottesimo posto in classifica. Etnei nella zona rossa, quella pericolosa, quella che porta alla retrocessione. Si è parlato tanto di ritorno in A, adesso però, stando ai numeri, sembrerebbe più opportuno ed onesto parlare di lotta salvezza. A Gennaio bisogna correre ai ripari.

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