Addio a Toto Cutugno. I passaggi fondamentali della sua grande carriera

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Toto Cutugno era nato il 7 luglio 1943 a Mendola, vicino Carrara, ma è La Spezia – dove si è trasferito con la famiglia quand’era un bambino – che lui considera la sua città. Fu il padre di Toto, sottufficiale di Marina siciliano, a trasmettergli la passione per la musica: insieme suonavano nella banda quando Toto aveva soltanto nove anni. Cutugno non è ancora 20enne quando fonda il gruppo Toto e i Tati proponendo live i suoi brani. Sono stare quindici le partecipazioni al Festival di Sanremo all’attivo per Toto Cutugno, con una storica performance nel 1990 in coppia con Ray Charles. Toto Cutugno è stato autore di hit amatissime, anche all’estero. Su tutte L’Italiano. Tra le altre canzoni famose ci sono Il tempo se ne va, La mia musica e Solo noi. Nel 1987 Cutugno è stato alla guida di “Domenica In”. In Italia compone per Domenico Modugno, Gigliola Cinquetti, Ornella Vanoni, mentre il debutto al Festival di Sanremo arriva nel 1976: sul palco dell’Ariston sale con il suo gruppo, gli Albatros, con Volo AZ 504. Arriva terzo. Nel 1979 arriva l’album del debutto Voglio l’anima, mentre nel 1980 vince il Festival di Sanremo con Solo noi. Nel 1983 arriva quinto a Sanremo con quello che diventerà poi il suo brano-simbolo, ovvero L’Italiano. La canzone vende milioni di copie e lo rende famoso nel mondo. Nel 1990 vinse l’Eurofestival, lasciando poi il testimone di recente ai Maneskin che hanno riportato il primo posto in Italia nel 2021.