Berlusconi critica Zelensky. E il Ppe annulla convention a Napoli

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A cinque giorni dalle parole di Silvio Berlusconi sull’Ucraina (che il Partito popolare europeo aveva già bacchettato) lo strappo diventa plateale e fa saltare la convention del Ppe a Napoli. E’ in una delle città più amate dal Cavaliere che si stava organizzando la manifestazione – dal 6 al 9 giugno a Palazzo Reale, tra gli ospiti anche Ursula von der Leyen – ed è lì che Manfred Weber apre lo scontro. Con un tweet il leader dei popolari annuncia che le giornate napoletane sono state cancellate. Ed è esplicito anche sul perché: dietro al ‘boicottaggio’ ci sono proprio le dichiarazioni anti Kiev fatte domenica dal Cav, uscendo dal seggio (“da premier non sarei mai andato a parlare con Zelensky”). Ma Berlusconi non ci sta e replica: “Anziché criticarmi, aprano immediatamente un tavolo per arrivare alla pace. Questo è un dovere per un partito come il Ppe”, scrive su Facebook. Quindi rilancia e chiede di mettere il tema all’ordine del giorno, perché “non è più rinviabile”.