Pakistan, due cristiani arsi vivi. Una era incinta

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174600578-9b90cf96-8605-422a-8c79-3f660ebae4a3Nuovo orrore in Pakistan: due giovani cristiani sono stati bruciati vivi. Sono stati spinti a forza in una fornace da un gruppo di musulmani accorsi da diversi villaggi per punirli perché accusati di blasfemia. E’ accaduto nella zona di Lahore, stessa città dove l’Alta Corte ha confermato qualche giorno fa la condanna a morte di un’altra cristiana accusata di blasfemia, Asia Bibi, madre di cinque figli in carcere dal 2009. E ancora dal Pakistan la voce di Sawan Masih, cristiano condannato a morte, anche lui per blasfemia, che dall’aprile del 2014 è nel carcere di Faisalabad, e che proprio oggi si è detto fiducioso sulla sua liberazione e sulla sua salvezza.

A riferire la notizia dei due cristiani arsi vivi è stata Fides, l’agenzia dei missionari. Una coppia di cristiani, lui il 26enne Shahzad e lei, la 24enne Shama, sono stati bruciati da una folla di musulmani provenienti da cinque villaggi a Sud di Lahore (provincia del Punjab) che li accusavano di aver commesso blasfemia, per aver bruciato delle pagine del Corano. Lo ha raccontato l’avvocato cristiano Sardar Mushtaq Gill. Il fatto è accaduto nel villaggio “Chak 59”, nei pressi della cittadina di Kot Radha Kishan, a sud di Lahore. Secondo il sito di ‘Pakistan Today’, la donna era incinta del quarto figlio.

I due, che lavoravano in una fabbrica di argilla, sono stati sequestrati e tenuti in ostaggio per due giorni, a partire dal 2 novembre, all’interno della fabbrica. Questa mattina sono stati spinti nella fornace dove si cuociono i mattoni. Come spiegato a Fides dall’avvocato Gill, l’episodio incriminato, cioè la supposta blasfemia, è legato in qualche modo alla recente morte del padre di Shahzad. Due giorni fa Shama, ripulendo l’abitazione dell’uomo, aveva preso alcuni oggetti personali, carte e fogli dell’uomo che non servivano più e ne ha fatto un piccolo rogo. Secondo un musulmano che ha assistito alla scena, in quel rogo vi sarebbero state delle pagine del Corano. L’uomo ha quindi sparso la voce nei villaggi circostanti e una folla di oltre cento persone ha preso in ostaggio i due giovani. Stamane il tragico epilogo. La polizia è intervenuta ma è riuscita solo a constatare la morte dei due giovani e ad arrestare, per un primo interrogatorio, 35 persone. “E’ una vera tragedia – ha commentato l’avvocato -, un atto barbarico e disumano. Il mondo intero deve condannare fermamente questo episodio che dimostra come sia aumentata in Pakistan l’insicurezza tra i cristiani. Basta un’accusa per essere vittime di esecuzioni extragiudiziali. Vedremo se qualcuno sarà punito per questo omicidio”.

laRepubblica

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