Paternò, intervista al sindaco Nino Naso: “Mi chiedono di ricandidarmi”

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Il giornalista Andrea Di Bella intervista il sindaco di Paternò Nino Naso.

Il sindaco di Paternò Nino Naso in un lungo colloquio con il giornalista Andrea Di Bella. Si è parlato di pandemia, di Amministrazione, dell’ultimo incontro con Ignazio La Russa e delle prossime elezioni Amministrative che si terranno nel 2022.

di Andrea Di Bella

Partiamo dalla fine. Ultimo Consiglio Comunale, approvazione di ulteriori risorse per il Parco Inclusivo di Parco Giovanni XXIII (Parco del Sole). Il Sociale sempre più tema di riferimento di questa Amministrazione?
Io ritengo che il Sociale debba sempre rappresentare la priorità per qualsiasi Amministrazione e a qualsiasi livello. Io sono stato il massimo promotore insieme ad altri colleghi sindaci del mantenimento dei servizi igienico-sanitari per i disabili, che con un colpo di spugna avevano soppresso, mentre invece grazie ad un’interlocuzione seria anche regionale con l’assessore alla Famiglia Antonio Scavone si è arrivati ad una risoluzione delle criticità che in questo ambito si erano manifestate. Il Sociale è un ambito in cui non bisogna mai smettere di investire. Basterebbe semplicemente immedesimarsi nelle problematiche che vivono sempre più famiglie, specie quelle famiglie in cui vi sono presenti soggetti con piccole o grandi disabilità. Io lo faccio costantemente, ed è per questo che sono sempre più sensibile sul tema, umanamente e politicamente. L’ultimo Consiglio Comunale è stato molto importante, c’era un parco inclusivo già al Viale dei Platani, uno è stato realizzato in Piazza Aldo Moro e quest’altro su Parco del Sole. C’era da fare un intervento sulla Delibera per non perdere i fondi regionali ed un sabato d’estate, insieme all’Amministrazione, otto consiglieri di maggioranza più uno di opposizione si sono ritrovati ad approvare questa importante Delibera. La gente ci sceglie per questo, per dare risposte concrete. Alla fine i cittadini ci giudicheranno per questo, per quello che con tanto lavoro siamo riusciti a fare.

C’è sempre qualcuno che ti critica però.
A me non piace la disonestà intellettuale, sparare nel mucchio indiscriminatamente e colpire anche sul personale. Io non l’ho mai fatto. Questa mattina leggevo una frase di Gandhi: “Per poter criticare si dovrebbe avere un’amorevole capacità, una chiara intuizione e un’assoluta tolleranza”. La gente ci giudicherà sul lavoro svolto, sono molto fiducioso su questo. Le piccole sacche di dissenso vi sono sempre state e sempre vi saranno, non mi impauriscono ed anzi ritengo positivo il dissenso costruttivo. Tutto il resto, permettimi, lo ritengo un’inutile e volgare cortile.

Come giudichi l’opposizione di questi ultimi quattro anni?
Guarda io ho ricoperto molti ruoli, in questi miei anni dedicati alla politica. Ho svolto anche il ruolo di oppositore, e quando l’ho svolto ho portato sempre con me una proposta alternativa a quella che mi capitava di contestare. Sono abituato a fare così. Detto questo, devo dire che attualmente non vedo proposte provenire da nessuna parte e a dire il vero non ne ho mai viste di concrete in questi quattro anni di nostra Amministrazione della città. Quello che vedo è una sparuta minoranza di soggetti politici o ex politici che cercano di aggregarsi in qualche modo contro di me e la mia Amministrazione, per poi disgregarsi dopo qualche giorno miseramente. Ciò avviene per un motivo molto semplice, e cioè perché le aggregazioni politiche che nascono e si fondano sull’odio perfino personale contro l’avversario politico, che per alcuni diventa anche nemico, non hanno mai lunga vita e dunque la possibilità di crescere ed essere apprezzate. Non serve questo a questa città, lo dico con la massima onestà possibile. E credo che questo lo capiscano anche i cittadini, perfino quelli che non si occupano quotidianamente di politica.

Sei stato raggiunto anche da una mozione di sfiducia in Consiglio Comunale. Non proprio il massimo per un sindaco.
L’ho giudicato e lo giudico un fatto ignobile di cui non vado fiero io per primo da cittadino, ancor prima che da sindaco. Mettere in piedi un’improbabile mozione di sfiducia al sindaco nel bel mezzo di una pandemia mondiale, che ha colpito ovviamente anche Paternò, mentre si contavano i morti ogni settimana, e mentre c’era un Governo della città che lavorava dalle sei del mattino insieme al Centro Operativo Comunale, all’Asp, all’Usca, alla Protezione Civile ed alle Associazioni di Pubblico Intervento per far fronte all’emergenza, è stato davvero incredibile e mi vergogno io per primo per questo atto commesso da consiglieri che definire irresponsabili è un eufemismo. La gente mi piangeva al telefono chiedendomi aiuto, un buono spesa, un buono farmacia, una busta di spesa, un aiuto economico, qualsiasi cosa. Il primo piano del Comune è perfino diventato per diverse settimane una specie di deposito alimentare grazie anche all’aiuto di molti imprenditori volenterosi e dal grande cuore, il nostro personale dei Servizi Sociali ci dava una mano per individuare i casi più difficili e per dare aiuto. Mentre noi facevamo questa e tante altre cose, c’era chi studiava il giorno ed anche la notte per abbattere il sindaco, la Giunta, i suoi più stretti collaboratori. Vergognoso, la città non dimenticherà.

Se pensi alla pandemia a Paternò, cosa ti passa per la mente senza pensarci troppo?
Ai drive in con tampone organizzati dal Comune in sinergia con l’Asp e l’Usca, che non smetterò mai di ringraziare. Solo un sindaco che ama la sua città ed i suoi concittadini può vivere quei momenti con la stessa apprensione con cui li ho vissuti io. Ero sempre preoccupato per via dei numeri che poi ogni sera mi rapportavano. Era un termometro della situazione che mi faceva sempre paura. Numeri che lasciavano sempre intendere come la situazione fosse drammatica, specie per la popolazione scolastica. Tanto da essere stati portati a decidere per delle Ordinanze di sospensione della didattica in presenza con l’attivazione di quella a distanza, a salvaguardia di studenti, insegnanti e tutto il comparto scuola, dunque della cittadinanza.

Riadotteresti il provvedimento di sospensione delle lezioni in presenza nelle scuole di pertinenza comunale, che tanto ha fatto discutere tanto da aver portato anche a dei Ricorsi al Tar?
Centomila volte si. Forse qualcuno dimentica che Paternò è stato l’unico Comune del nostro comprensorio a non entrare in zona rossa. Ma mentre il sindaco metteva in atto questa azione di salvaguardia, c’erano i drive in e dopo anche il Centro Vaccinale in cui sono stati vaccinati oltre 6mila paternesi. Abbiamo investito sulla nostra Comunità e sulla salute dei concittadini, ci abbiamo messo la faccia. E sui nostri sforzi sono arrivati anche i commenti e gli apprezzamenti del commissario per l’emergenza Covid di Catania dott. Pino Liberti, del manager dell’Asp di Catania e di tutti i massimi esponenti della Sanità Pubblica locale e regionale. Questo si ottiene quando si lavora con senso del dovere e permettimi di dire, anche con un pizzico di cuore che non guasta mai.

Ma l’opposizione è stata tutta uguale?
No. L’opposizione non è stata tutta uguale, tanto che è degli ultimi giorni anche l’ingresso dell’area che afferisce al parlamentare regionale Luca Sammartino nella nostra maggioranza e dunque in Amministrazione a Paternò, ingresso sancito con il passaggio dei consiglieri Patrizia Virgillito e Pietro Cirino con quest’ultimo nominato assessore ed il conseguente ingresso in Assise del neo consigliere Alessandro Cavallaro. Vi è tutto un mondo che adesso guarda a noi con interesse, e che ci ha scelto per il futuro. Parlo degli ex consiglieri Orazio Lopis (oggi consulente del sindaco Naso per le materie sanitarie, ndr), Antonello Longo e tanti altri, che stanno dando una mano non a Nino Naso ma alla città.

Il sindaco di Paternò Nino Naso con il parlamentare regionale siciliano Luca Sammartino.

Tu parli di Luca Sammartino, che si è spostato proprio negli ultimi giorni a Destra aderendo alla Lega. La tua Amministrazione si sposta anch’essa a Destra o resta con un’anima civica e di stampo marcatamente moderato?
Il cuore dell’Amministrazione è e rimane un cuore rossazzurro. Nel 2017 i paternesi hanno eletto un sindaco libero, che non si è mai inchinato a nessuno. Con pari dignità dialoghiamo con tutti e con tutte le sigle politiche e di partito. Questo ce li riconoscono tutti, i leader politici mi chiamano delle volte anche la notte per dirimere delle questioni. Detto questo, dico ancora una volta che io sono un cattolico di Centro che guarda a Destra, questo si sa. Sono arrivate tante proposte e non ho detto mai di no, gli altri mettono paletti non io. Non penalizzerò mai la mia città per interessi di bottega. I paternesi sono più importanti dei partiti.

Lavori pubblici. A che punto siamo?
Quando proposi il mio programma elettorale non feci promesse mirabolanti ai cittadini. Promisi semplicemente la mia presenza costante dappertutto. Alcuni tentano di deridere questa mia posizione, ma non ovunque è possibile dire che esiste un sindaco presente, visibile, attento e scrupoloso come a Paternò. Promisi la presenza, dicevo, e di rendere Paternò una città normale e vivibile. Per presenza intendo una presenza fisica dovunque ci sia bisogno del sindaco, anche fuori dai confini comunali. Siamo tornati protagonisti dopo anni di immobilismo e isolamento politico ed istituzionale. Siamo riusciti nei nostri buoni propositi? Ci abbiamo lavorato e continuiamo a lavorarci ogni giorno con tutte le nostre forze, questo è un fatto incontrovertibile. Detto questo, il nostro impegno sui Lavori Pubblici è stato massimo. Un esempio il Viale dei Platani che dopo non so quanti anni adesso è finalmente praticabile, per la felicità di tanti automobilisti e della città. In quella zona abbiamo realizzato anche una piccola area di sosta. Via Sardegna, l’abbiamo rifatta tutta. La rete idrica per cinque milioni di euro in tutta la parte alta della città, che stiamo rifacendo. Il IV Circolo Didattico che noi abbiamo riaperto. Era chiuso, sottolineo, e lo abbiamo riaperto noi. La Chiesa del Phanteon ristrutturata ritornerà alla città bella e fruibile da paternesi e turisti. Via Sella, via Romiti, i Contratti di Quartiere in tutta la Scala Vecchia, il nostro Castello Normanno e tutta la Collina Storica prima della fine di questo mandato politico sarà riqualificata, illuminata e videosorvegliata, con l’istallazione di luci bellissime sul nostro Castello che lo renderanno visibile da tutta la città, l’ex convento di San Francesco alla Collina sarà riqualificato, l’ex Macello, le Salinelle con 1,2 milioni di euro, la Piscina Comunale all’aperto e la riqualificazione di quella al chiuso. Lavoreremo su Viale Kennedy, entro il 2026 avremo la Metropolitana. Investiremo sulla ZES di Contrada Tre Fontane, abbiamo avuto due Giri d’Italia che ci hanno permesso di riqualificare tantissime strade della nostra Paternò compresa tutta via Vittorio Emanuele, via Nazario Sauro e molte altre vie nevralgiche. Dimenticherò certamente qualcosa, ma devo dire che sono ampiamente soddisfatto per quello che abbiamo fatto e per quello che stiamo continuando a fare.

Sull’ospedale cosa mi dici? C’è stato un sit-in di Pd e M5S al “SS. Salvatore” ma tu già il giorno prima ti eri recato in Direzione Sanitaria all’Asp per risolvere la problematica relativa soprattutto al Pronto Soccorso. Quale soluzione?
Non mi interessano queste passerelle. Se le forze politiche si interessano alle problematiche della città non posso che esserne contento, ma io faccio il sindaco e le interlocuzioni le ho dirette e quando non le ho le ricerco e le trovo sempre. In questo caso ho intrapreso un’interlocuzione diretta con la Direzione dell’Asp. Ci sono delle problematiche al Pronto Soccorso e strutturali per quanto riguarda l’Ospedale. C’è un’ala da ripristinare, c’è la farmacia, c’è il laboratorio analisi. La Salute Pubblica per me è prioritaria al massimo. Non tutti possono permettersi la clinica privata o la visita specialistica. Tornando sul Sociale, noi abbiamo promosso anche l’iniziativa del medico solidale, al Comune al piano terra è possibile fare richiesta di visite specialistiche per chi non può permettersele. Sempre nella struttura comunale abbiamo l’Atelier Solidale. Tornando alla salute, non si spengono i fari riguardo il nostro Ospedale che è e resta un tema di fondamentale importanza. Io ho nominato un consulente mio personale alle materie sanitarie che insieme all’assessore alla Sanità Francesca Chirieleison collaborano con me senza mai risparmiarsi.

Paternò Calcio. Quanto è stato importante l’intervento dell’Amministrazione per scongiurare la crisi che era stata aperta con l’annuncio delle dimissioni del presidente Ivan Mazzamuto, poi rientrate?
Per quel che riguarda il calcio e lo sport con me si sfonda sempre una porta aperta. Io dico sempre che la squadra maggiore non rappresenta solo la squadra fine a se stessa, ma è anche il biglietto da visita della città. Quando noi arrivammo nel 2017 il Paternò Calcio non giocava neanche a Paternò, giocava a Biancavilla. Noi abbiamo ripreso lo stadio “Falcone-Borsellino” alla grande e abbiamo riconsegnato un campo serio alla squadra. Negli ultimi tempi vi è stata una richiesta di aiuto forte da parte della dirigenza all’Amministrazione e noi abbiamo risposto mettendo in campo tutto il nostro impegno. Con umiltà e pazienza, cerchiamo sempre di esserci e di essere punto di riferimento. Anche per la squadra di calcio della nostra città.

Domenica scorsa hai incontrato Ignazio La Russa. Cosa vi siete detti?
Devo dire che con La Russa si è creato un feeling tutto particolare. Lo cerco spesso per suggerimenti e per parlare di cose da fare a Paternò. Non so se è un pregio o un difetto, ma non riesco mai a chiedere per me. Quando invece devo chiedere per la città, questa specie di timidezza sparisce. La Russa ha dato una grande mano alla nostra città. A me basta una stretta di mano per capire una persona e quando ci ritroviamo a parlare di Paternò sperimentiamo sempre una nuova grande sintonia. Diciamo che c’è sempre stata un’intesa seria tra uomini perbene, di parola. Sul piano politico è un riferimento importante che può ancor dare una mano alla città di Paternò e da parte mia c’è un’ammirazione e un dialogo aperto verso un uomo che giudico umile e sempre pronto a mettersi a disposizione. Malgrado la compagine che lui ha rappresentato alle Amministrative del 2017 non abbia conseguito nemmeno un consigliere in Assise, lui e l’area politica che rappresenta hanno avuto la loro rappresentanza in Giunta perché da uomo ho riconosciuto sempre questa disponibilità. Rispetto i patti e riesco sempre a percepire chi ama la città. Ignazio certamente la ama, e su questo credo che ci ritroveremo anche nel futuro.

L’anno prossimo si voterà per l’elezione di sindaco e Consiglio Comunale. Non ti chiedo ancora se hai deciso di ricandidarti. Quello che ti chiedo è: te lo chiedono, gli altri, di ricandidarti?
Me lo chiedono tutti e non dico bugie. Non sono mai stato ipocrita in vita mia. Con sacrificio la cosa che mi è sempre piaciuta nella mia vita è fare il sindaco della mia città. Mi chiedono di restare perché con un pizzico di immodestia devo ammettere di essere riuscito a diventare un certo punto di riferimento politico e istituzionale nel comprensorio etneo e non solo. Il punto di sintesi di un’area politica ampia ma coesa. Riesco, almeno mi dicono, ad essere riferimento di tutto questo processo, prescindendo dalla Destra o dalla Sinistra.

Il futuro?
Sono certo che in dieci anni si potranno completare i progetti che abbiamo messo in campo in questo mandato elettorale.