LEGA, ARRESTATO L’EX TESORIERE FRANCESCO BELSITO

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L’ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito, è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità nei conti della Lega Nord coordinata dalla Procura di Milano. Le accuse vanno dall’associazione per delinquere alla truffa aggravata e ad altri reati.

Oltre a Belsito sono stati arrestati Stefano Bonet, l’uomo degli investimenti in Tanzania coi soldi del Caroccio e Romolo Girardelli, procacciatore di affari, e Stefano Lombardelli, entrambi residenti a Genova. Belsito era già indagato per appropriazione indebita e truffa aggravata nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo, e dai pm Roberto Pellicano e Paolo Filippini. Inchiesta che un anno fa, con le prime perquisizioni e le prime informazioni di garanzia, aveva travolto la Lega, portando anche alle dimissioni da segretario del Senatur, Umberto Bossi. L’ex leader della Lega, infatti, è indagato da mesi per truffa ai danni dello Stato, mentre i suoi due figli, Renzo il ‘Trota’ e Riccardo, sono accusati di appropriazione indebita.

L’ACCUSA- Al centro dell’inchiesta truffe da 8 milioni di euro.
I quattro “si associavano tra loro – si legge nell’ordinanza – allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti di appropriazione indebita, riciclaggio, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, costituendo un’organizzazione stabile”. Belsito “quale tesoriere della Lega Nord e, dal febbraio 2010 al novembre 2011, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri per la semplificazione normativa, vice presidente del consiglio di amministrazione di Fincantieri spa (società controllata Stato), in grado di influenzare le decisioni di istituzioni e di grandi imprese pubbliche e private, quali ad esempio Siram spa, Fincantieri spa e Gnv, in forza del potere “politico” derivante dalle cariche rivestite”. Bonet è considerato membro dell’associazione per delinquere “quale imprenditore a capo di una rete societaria (Po.la.re. Scarl, Marco Polo Technology srl, Fin.tecnoSrl e le altre) predisposta per la emissione di false fatture finalizzate alla costituzione di fondi neri, in modo da consentire l’altrui evasione fiscale e il conseguimento di erogazioni pubbliche, nonchè dotato di società e relazioni bancarie all’estero in grado di occultare la provenienza delittuosa del denaro conseguito attraverso i reati dell’associazione”.

CHI E’ FRANCESCO BELSITO
Francesco Belsito è nato a Genova nel febbraio 1971. Laureato in scienze politiche a Londra e in scienze della comunicazione a Malta (lauree che sono state entrambe annullate) milita inizialmente in Forza Italia, diventando portaborse dell’ex ministro della Giustizia del Governo Berlusconi, Alfredo Biondi poi nel 2002 si iscrive alla Lega Nord e dal 2002 al 2005 ricopre l’incarico di Capo Segreteria del Presidente del Consiglio Regionale della Liguria.
Nella XIV legislatura ricopre l’incarico di consigliere del sottosegretario agli Interni. Dal 2007 al 2010 è stato nominato vice segretario nazionale della Lega Nord Liguria. Nel 2009 è diventato Tesoriere del partito.

Belsito è stato inoltre commissario provinciale della Lega Nord a Genova. In seguito alla morte del tesoriere Maurizio Balocchi Sottesegretario di Stato con delega alla Semplificazione normativa del governo Berlusconi IV il 14 febbraio 2010 Belsito si è insediato al suo posto il 22 febbraio.

INDAGATI ANCHE IN CALABRIA- L’ex tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito, l’imprenditore veneto Stefano Bonet ed il procacciatore di affari Romolo Girardelli, detto ‘l’ammiragliò, arrestati dalla Guardia di finanza di Milano, sono indagati anche dalla Dda di Reggio Calabria in un filone calabrese dell’inchiesta sulla gestione dei fondi del Carroccio.

Belsito è indagato per riciclaggio con l’aggravante di avere favorito la cosca di ‘ndrangheta dei De Stefano insieme ad altre sette persone, tra le quali il consulente legale Bruno Mafrici, di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria) ma residente a Milano, Romolo Girardelli, ritenuto dagli investigatori legato alla ‘ndrangheta, e l’imprenditore veneto Stefano Bonet.

Nell’aprile dell’anno scorso la Dda di Reggio Calabria effettuò una serie di perquisizioni nei confronti delle persone indagate. Furono sequestrati anche documenti e supporti informatici. L’attività investigativa, coordinata dal pm reggino Giuseppe Lombardo, è attualmente in corso. Nei mesi il magistrato si è recato a Lugano dove ha incontrato i colleghi elvetici e acquisire alcuni documenti utili alle indagini.

L’ipotesi dell’accusa è che Belsito avrebbe richiesto il supporto di una società fiduciaria con sede a Lugano per la predisposizione di strutture societarie attraverso le quali giustificare il trasferimento all’estero di denaro tenuto in Italia. Gli inquirenti sono anche a caccia di un conto cifrato in Svizzera che potrebbe essere stato messo a disposizione degli emissari milanesi della famiglia di ‘ndrangheta dei De Stefano di Reggio Calabria per riciclare il denaro provento delle attivita’ illecite di una delle cosche più potenti.

L’inchiesta coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, infatti, ipotizza che tra i fondi neri della Lega finiti all’estero vi possa essere anche il denaro frutto degli affari illeciti della cosca De Stefano, fatto confluire nella massa di denaro gestita da Belsito allo scopo di riciclarlo e ripulirlo per nuovi investimenti.

www.huffingtonpost.it

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