Tg4 supera TgLa7. Imbarazzo per Mentana

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enrico-mentana-tgla7L’ imbarazzo dei numeri. Hai voglia a interpretarli, come fanno i politici dopo le elezioni. I numeri sono numeri. E quelli degli ascolti dei tiggì di venerdì scorso qualche fastidiuccio, in effetti, potrebbero provocarlo.

Per la prima volta il TgLa7 delle 20 ha totalizzato uno share inferiore (4,58 per cento) a quello del Tg4 delle 18,55 (6,33 per cento). È vero: le fasce orarie sono contigue ma non identiche. E il numero dei telespettatori è stato quasi paritario, con una leggerissima superiorità, anzi, di quelli di Enrico Mentana – un milione novantottomila – su quelli di Mario Giordano – un milione quarantasettemila. Ma quel che salta davvero agli occhi è che per la prima volta il neo golden boy della sinistra-chic è stato battuto dall’ex-simbolo del più aborrito vetero-berlusconismo. Come a dire: il diavolo quasi affogato dall’acqua santa.

E nonostante di acqua ne sia passata, sotto i ponti del mezzobustismo politico, per una rete come quella di Urbano Cairo, chiaramente protesa a qualificarsi quale fiore all’occhiello della sinistra più intellettuale, del radical-chic più chic, quei quasi due punti di distacco infertigli da un tiggì a lungo identificato (e ridicolizzato) quale portavoce del più becero servilismo mediatico potrebbero davvero risultare imbarazzanti. Tanto più che proprio del sorpasso sulle testate-simbolo dell’informazione convenzionale Mentana aveva fatto il suo scalpitante cavallo di battaglia: «I tg delle ammiraglie hanno perso appeal – commentava tre anni fa, dopo aver triplicato i suoi ascolti, e aver superato Tg2 , Tg3 , Tg4 e Studio Aperto – Troppo attenti a non pestare i piedi al governo, ai politici, al potere, con poche hard news e troppe notizie fru-fru, la tintarella, i cani, i festival…».

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