Juventus campione d’Italia. Sarri: “Vinto nonostante me”

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“E’ uno scudetto dal sapore forte, particolare: vincere è difficile, e continuare a farlo diventa sempre più complicato. Quando nello sport si dà qualcosa per scontato è una delle maggiori bugie del mondo. Stare così tanto ad alto livello non è certo una passeggiata, e trovare le motivazioni per andare avanti dopo aver vinto tanto non era facile, né scontato”. Così Maurizio Sarri, dai microfoni di Sky Sport, racconta le sensazioni che prova dopo aver vinto il suo primo scudetto. “E’ stato un campionato particolare – dice ancora Sarri -, durissimo, faticosissimo. Averlo vinto con due giornate di anticipo è un merito. Sono andato via prima del fischio finale per paura della secchiata., ho preferito aspettarli dentro, però mi hanno preso lo stesso”. Poi una battuta su due giocatori decisivi per il nono scudetto consecutivo. “Cristiano Ronaldo e Dybala sono due fuoriclasse assoluti, fanno la differenza – dice Sarri – ed è chiaro che lo scudetto è in gran parte merito loro. Per le loro caratteristiche non è facile farli convivere, ma alla fine ci siamo riusciti. Ma la costante di tutto è la società, il presidente è un grande personaggio che ci sta vicino soprattutto nelle sconfitte, e ci dà la benzina. I dirigenti sono sempre presenti agli allenamenti, e ci puoi parlare: la società è una componente importante”. “Qui bisogna entrare in punta di piedi – aggiunge Sarri – e cominciare piano piano a cambiare le cose che per te non vanno, non puoi farlo di punto in bianco: secondo me sarebbe anche poco intelligente. Il Lione? Per un giorno non ci voglio pensare, spero solo di non perdere Paulo (Dybala, infortunatosi con la Samp n..d.r.) per strada”. Infine una battuta: “cosa ho detto ai ragazzi nello spogliatoio? Che se avevano vinto con me, allora sono proprio forti“.

La Juventus è campione d’Italia per la stagione 2019-2020, con due giornate di anticipo sulla fine del campionato, grazie al successo di oggi per 2-0 sulla Sampdoria, con reti di Cristiano Ronaldo e Bernardeschi. Quello della Juventus è il 36/o scudetto della sua storia. Negli spogliatoi dell’Allianz Stadium è subito partita la festa, tra i più scatenati c’è Maurizio Sarri: il tecnico è stato prima imbrattato con lo spray da barba da Cuadrado, poi ha stappato e bevuto lo spumante. E’ il suo primo titolo da allenatore in Italia, così come è il suo trofeo sulla panchina della Juventus dopo le sconfitte in finale di Supercoppa Italiana e di coppa Italia, rispettivamente contro Lazio e Napoli. 

La Juve è campione d’Italia: per la nona volta consecutiva, il tricolore si appiccica alle maglie dei bianconeri. Il solito CR7 l’ha sbloccata nel recupero del primo tempo, sbagliando però un rigore all’89’, poi Bernardeschi ha trovato il colpo del ko nella ripresa. E’ il 2-0 che vale lo scudetto, il rovescio della medaglia però è rappresentato dall’infortunio di Dybala, uscito per un fastidio muscolare. Sono diverse le sorprese nella formazione scelta da Sarri: il rientro Pjanic dal 1′, Cuadrado che fa l’esterno alto nel tridente insieme a Dybala e Ronaldo con Danilo terzino, le esclusioni di Bentancur e Bernardeschi. Ranieri, invece, punta sul grande ex Quagliarella, supportato da Ramirez, e piazza cinque centrocampisti, con Depaoli e Augello sulle fasce laterali. Poche emozioni nella prima mezz’ora, gli unici episodi degni nota sono gli infortuni: da una parte Chabot, dall’altra Danilo, Sarri e Ranieri sono costretti alle sostituzioni con Leris e Bernardeschi. E il tecnico bianconero trema prima per le occasioni di Quagliarella, entrambe neutralizzate da Szczesny, ma soprattutto per Dybala che si sente tirare la coscia sinistra.

La Joya si ferma e chiede il cambio, al suo posto entra Higuain, per il 10 della Juve saranno necessari gli esami strumentali per valutare i tempi di recupero. A restituire il sorriso a Sarri ci pensa il solito Ronaldo, al settimo minuto di recupero lo schema su punizione riesce alla perfezione. Pjanic finta il tiro e invece serve il portoghese che, dimenticato dalla difesa della Sampdoria, firma l’1-0 e sblocca una partita che si stava facendo complicato. Un gol per lo scudetto e per riprendere la corsa a Immobile, il quale oggi si è portato a casa il pallone dal Bentegodi dopo la tripletta all’Hellas Verona. I bianconeri tornano in campo dopo l’intervallo con la “pancia piena”, in sei minuti la Samp crea quattro occasioni: bravissimo Szczesny sulla punizione velenosa di Ramirez, mentre le deviazioni di Leris e Tonelli finiscono a lato di pochissimo. E nel momento migliore dei bluerchiati arriva il 2-0, propiziato da un errore di Audero che respinge male il destro di Ronaldo e permette a Bernardeschi di realizzare il raddoppio in tap-in. Nel finale, nonostante l’espulsione di Thorsby, la Samp si fa nuovamente pericolosa, ma ci pensano Szczesny, De Ligt e Bonucci a mantenere la porta bianconera inviolata, evento che non accadeva da sette gare consecutive. E così può cominciare non solo la festa, ma soprattutto la missione Champions. Anche se bisognerà capire quando Dybala tornerà a disposizione. Ansa