Migranti, Salvini zittisce Conte

Sharing is caring!

ddHcWdyEÈ, ancora una volta, il nodo immigrazione a far salire la tensione nel governo gialloverde. Solo che, a questo giro, l’opposizione alla linea dura imposta da Matteo Salvini si è messo a farla Giuseppe Conte.

Sul tavolo del premier c’è da qualche giorno il destino degli immigrati soccorsi dalla ong tedesca Sea Watch al largo delle coste libiche. Vorrebbe portarne una quindicina in Italiamalgrado la ferma contrarietà del vicepremier leghista. “Se non li faremo sbarcare, li andrò a prendere con l’aereo e li porterò (in Italia, ndr)”, ha annunciato ieri sera a Porta a Portascatenando l’ira di Salvini. Che oggi lo ha zittito con un tweet: “Altro che farne sbarcare altri o andarli a prendere con barconi e aerei, stiamo lavorando per rimandarne a casa un bel po’”.

Le sorti della Sea Watch dividono i due azionisti della maggioranza, M5s e Lega, da venerdì scorsa. Tanto che, nella prima occasione di incontro, il Consiglio dei ministri che si è tenuto lunedì sera per predisporre un intervento del governo su Carige, il problema non sarebbe nemmeno stato accennato. Le divisioni tra i due partiti sono, infatti, così nette che Conte ha preferito rimandare lo scontro. Ma solo di qualche ora. Le lacerazioni sono maturate ed esplose ieri sera in un botta e risposta durissimo tra Conte e Salvini. A scatenarlo è stato proprio il premier con una presa di posizione senza precedenti. “Non ha più senso tenere in mare quelle persone – ha detto – c’è un limite oltre il quale non si può andare…”. Quindi, ha rincarato la dose: “Salvini esprime una linea condivisa dal governo. È una persona ragionevole ma se marchiamo nel segno dell’eccezionalità un intervento di questo tipo non credo che la politica del governo possa essere tacciata di incoerenza”. Nel giro di pichi minuti Salvini ha fatto una diretta su Facebook per mettere in chiaro che “non cambiera mai idea”“Chi ha veramente a cuore il futuro di migliaia di africani deve evitare che qualsiasi barcone arrivi in Italia”, ha scandito il vicepremier leghista garantendo che “non darà mai l’ok” a uno sbarco. “Nemmeno se mi si dice è in via eccezionale”, ha aggiunto con riferimento diretto a quanto detto da Conte.

Per Salvini “un cedimento oggi da parte di chiunque significherebbe riaprire le porte al traffico di essere umani gestito dai mafiosi e dagli scafisti”. Per questo è fermamente intenzionato a non cambiare posizione. I numeri, d’altra parte, sono con lui. Dall’inizio dell’anno non c’è stato un solo sbarco. Non un solo immigrato ha messo piede sul territorio italiano. L’anno scorso, quando al governo c’era il Pd con Paolo Gentiloni e al Viminale sedeva Marco Minniti, erano già sbarcati 453 clandestini. Un risultato storico che trova anche il favore degli italiani. Per questo Salvini non arretrerà di un millimetro. “Altro che farne sbarcare altri o andarli a prendere con barconi e aerei – ha ribadito oggi – stiamo lavorando per rimandarne a casa un bel po’”. E se qualcuno, anche all’interno del governo, fosse tentato di cedere alle imposizioni dell’Unione europea, dei trafficanti e delle Ong, il leader leghista gli ricorda che non farebbe “un buon servizio né a quelle donne e quei bambini, né all’Italia, né al continente africano”“Poi – ha concluso – ognuno si prende le responsabilità delle sue scelte”.

Ilgiornale