Cartone al posto del gesso a Reggio Calabria, l’ospedale: notizia strumentale

Sharing is caring!

gesso2_1300Indagini, polemiche e “strumentalizzazioni” che impongono comunque “chiarimenti e precisazioni”. È ancora controversa la vicenda del cartone utilizzato al posto del gesso nel Pronto soccorso di Reggio Calabria. Dopo la notizia circolata nelle scorse ore, con tanto di foto diffuse sul web di braccia e gambe immobilizzate con il rimedio “artigianale”, ci pensa il direttore generale a fare il punto sul caso che ha mobilitato persino il ministro della salute Giulia Grillo che ha chiesto l’intervento dei Nas.

In un a nota della Direzione generale del nosocomio reggino diramata il primo agosto si legge che la notizia dei “bendaggi di emergenza” utilizzati al posto del gesso nell’”ospedale metropolitano ‘Bianchi-Melacrino-Morelli è stata fondamentalmente strumentalizzata, ma impone, comunque, un chiarimento e alcune precisazioni”. Ieri, 31 luglio, dopo il caso delle “ingessature di cartone”  applicate dai sanitari reggini ad alcuni pazienti con fratture diventato virale in Rete, la dirigenza aveva avviato un’indagine interna e aveva fatto chiarezza su alcuni punti: il paziente arrivato già con l’ingessatura di fortuna era solo uno, mentre era da verificare il caso di una donna. Versione su cui fin da ieri discordavano i sindacati, secondo i quali, foto alla mano, sono almeno 4 i casi accertati.

 Oggi la nota: “Da una prima sommaria indagine esperita con i Direttori delle Unità operative interessate emerge una prima ‘verità’ che altro non è che l’esatto contrario di quanto riferito in perfetta malafede agli organi di stampa”. Secondo le prime verifiche interne “risulta il formale accesso di due pazienti. Il primo, di sesso maschile, C.A., giunto al triage alle ore 9:32 del 28 luglio, era stato già immobilizzato sul luogo dell’incidente con ‘cartone’.Comunque il paziente, codificato con codice giallo, è stato visitato alle 9:35 e quindi sottoposto a visita di pronto soccorso, Ecg ed esami radiografici”. Nella nota l’ospedale reggino conferma quanto già anticipato ieri dal primario del pronto soccorso sul caso dell’uomo: “L’immobilizzazione provvisoria con la quale era giunto il paziente non è stata rimossa opportunamente per non provocare ulteriori dolori e poter effettuare le radiografia senza interferenze”. Secondo ricostruzione dell’ospedale una volta eseguita la lastra dell’arto”il paziente è stato ricoverato nel reparto di Ortopedia ed in fase di accettazione è stato nuovamente valutato dall’ortopedico di turno il quale ha rimosso il ‘cartone’ ed applicato valva gessata di contenimento. Nel pomeriggio, durante l’ulteriore visita specialistica, valutate le condizioni circolatorie dell’arto, il medico di turno ha praticato trazione transcheletrica”.

Sempre nella nota di oggi, invece, si comunica che la direzione sanitaria “ha avviato una doverosa inchiesta interna al fine di accertare eventuali responsabilità che saranno perseguite ai fini disciplinari”. Indagini volte anche “a perseguire ipotesi diverse, le quali sembrano delinearsi”, ovvero il tentativo di “danneggiare l’immagine dell’ospedale”.

Ilfattoquotidiano