Il summit di Helsinki, Putin: “Nessuna ingerenza russa nel voto Usa”

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525cedb47e48f93aacb1d5ffeca88cffDonald Trump e Vladimir Putin cancellano il Russiagate, “una farsa”, e assicurano all’unisono che non c’è stata alcuna interferenza russa nelle elezioni nel 2016. Ma se il capo del Cremlino gongola, una bufera investe il tycoon, con avversari e alleati che in patria lo accusano di aver ceduto a un avversario dell’America. Il mantra prima dell’attesissimo vertice di Helsinki era stato “basse aspettative” e non fissiamoci su “risultati concreti”. L’importante – era la linea sia del Cremlino che della Casa Bianca, o perlomeno di John Bolton – è che i due presidenti si parlino. E caspita, si sono parlati eccome. Oltre quattro ore in tutto. Poi la sintesi: la Guerra Fredda è “finita”, il mondo “ha bisogno” di Usa e Russia per combattere la “proliferazione nucleare” e garantire “la stabilità”.

“Torneremo a parlarci – ha assicurato Trump – e anzi avremmo dovuto farlo prima, siamo stati tutti degli stupidi”. Ma il possibile disgelo e la nuova collaborazione sullo scacchiere internazionale sono passati senz’altro in secondo piano rispetto al peccato originale: il Russiagate. La stampa americana, com’era prevedibile, ha azzannato la preda e non l’ha mollata più. Trump ha assicurato di aver sollevato la questione con Putin. E Putin, per l’ennesima volta, ha ribadito di non aver interferito nel voto americano. Una posizione articolata, ha detto Trump, con “forza e calore”. Ma quando gli è stato chiesto chiaramente a chi il presidente Usa volesse credere, i servizi d’intelligence americani o Mosca, Trump ha ripetuto la teoria della “caccia alle streghe”, ha chiesto più volte dove sia finito il “server” incriminato, “perché non si trova?”, e come mai sono “scomparse” oltre 30mila mail di Hillary Clinton. “In Russia non sarebbero svanite tanto facilmente”, ha ghignato. “Io – ha concluso – ho battuto la Clinton in modo leale, non ci sono stati intrighi: il presidente Putin dice che non è stata la Russia e non vedo nessuno ragione perché avrebbe dovuto farlo”.

Ansa