Paternò, serve un cambio di passo

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di Andrea Di Bella

Nella città di Paternò vi è un’Amministrazione eletta da un anno. Oggi, come esattamente un anno addietro, numerosi furono gli entusiasmi. Legittimi e corrispondenti alle aspettative degli elettori le cui intenzioni vanno sempre rispettate ed infine condivise, ove possibile tramutate in azioni di governo concrete. L’elezione del nuovo sindaco ha determinato un evidente terremoto in ogni ambito politico della città, perchè fu evidente che lo scompaginarsi del Centrosinistra con la forzatura della candidatura dell’uscente Mauro Mangano; la mancata presentazione alle elezioni del simbolo del Pd da parte dell’allora segretario cittadino (che preferì autosospendersi, candidarsi in una lista civica e quindi riformare il Pd immediatamente dopo la sua elezione a consigliere e quindi a presidente del Consiglio Comunale, nonostante avesse pubblicamente promesso il contrario); ed infine una forte personalizzazione delle candidature – in barba a qualsiasi ragionamento idealistico e di riferimento ai quadri regionali e nazionali, con la costituzione di liste ad hoc a profuzione – hanno impedito il confronto vero sui temi e favorito talvolta lo scontro personale tra questo e quell’altro schieramento. Le responsabilità sono di tutti. E’ storia. Ma la storia è giusto che venga ricordata e che vengano fatte le opportune valutazioni con serenità e senza fraintendimenti. Perchè se è vero che l’onestà intellettuale premia, allora vale la pena di continuare ad essere intellettualmente onesti. Come sempre.

Nino Naso, sindaco di Paternò

Nino Naso, sindaco di Paternò

Da un anno questa città vive una stagione politica inedita, capitanata da un sindaco capace di anteporre le persone ai temi, in campagna elettorale ed anche da amministratore. Dove per temi si intendono le macro-questioni della città, sia chiaro. E se è vero che il 47% degli elettori un anno fa ha deciso di concedere il proprio consenso ad una parte, è vero anche che quegli stessi cittadini elettori – ed anche la restante parte, che diede il consenso ad altri – si attendono risposte. Niente bacchette magiche, per carità. Chi scrive è perfettamente a conoscenza delle criticità in cui versa l’Ente Comunale paternese, esattamente quelle in cui più o meno versano tutti gli altri Enti, le cui finanze sono assai diverse da quelle di qualche lustro passato. Ma se sforzo deve esserci, tutti sanno che adesso è il momento di compierlo verso nuove direzioni.

Questo primo anno di Amministrazione è servito per oliare gli ingranaggi, comprendere meglio le questioni di carattere generale, accendere la macchina della visibilità. Adesso, ed è questa la posizione più largamente e trasversalmente condivisa, serve un cambio di passo. Un cambio di passo concreto e senza mezzi termini. Un cambio di passo che riguardi il piano amministrativo ma anche e soprattutto quello politico, perchè se ci si ostina a calendarizzare l’ordinario senza pianificare ciò che accadrà in questa città tra due, tre o magari cinque o dieci anni, si sarà persa un’occasione storica. Anni fa da queste colonne il sottoscritto scriveva della prossima sindacatura e consiliatura paternesi, vale a dire quelle odierne, e ne parlava come di “costituenti”, o magari “ri-costituenti” della città. Ebbene, le sinergie serie, presentabili, di qualità e competenza, e magari anche quelle intellettuali di cui Paternò è ricchissima, vanno trovate e coinvolte o magari ritrovate e nuovamente coinvolte con ulteriore slancio, senza disperderne nessuna: perchè se da un lato vi è la fascia tricolore, dall’altro lato vi sono ambienti rampanti di ogni tipo pronti alla prima buccia di banana. E scontentezze – in ogni ambito sociale – iniziano a gonfiarsi: i “Mi piace” sui social sono un’altra cosa.

Il segnale forte va preparato – ed infine messo in atto – coscenziosamente ma con determinazione, senza ulteriori slittamenti. Il cambio di passo si intende umano, amministrativo e politico. Si intende fattuale e senza fronzoli o ipocrisie. Si intende un cambio di passo tecnico e di competenza, per lanciare adesso e finalmente messaggi diversi alla città e alla politica di ogni colore (specie quelli più vicini, chi legge capirà). Un cambio di passo che va ricercato all’interno e all’esterno, per dare finalmente inizio ad almeno due anni di Amministrazione vera e di livello, dove per “livello” si intende una visione ampia di una città pienamente inserita in un contesto metropolitano di cui rappresenta parte fondante. Le intenzioni di questo primo cittadino in questo primo anno saranno state anche benevole, lo sforzo personale di presenza costante e talvolta frenetica, per alcuni è ritenuto un valore aggiunto e certamente lo sarà stato: un sindaco visibile è sempre una buona cosa. Ma si dica con chiarezza che non può rappresentare, quello della presenza, tra gli unici elementi apprezzabili e di discontinuità con il passato. Scrivi al direttore: dibella@freedom24news.eu