Camere, i partiti voteranno scheda bianca. Napolitano: bocciata auto-esaltazione

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fffd760c7eac2f5d7c1eb63742e1de33-ktaB-U111078175780QkE-1024x576@LaStampa.it«Io un Nazareno bis non lo farò mai, non porterò mai il M5S a fare una cosa del genere»: la notte non ha mutato di un soffio la posizione di Luigi Di Maio. Il capo politico dei Cinque Stelle arriva all’assemblea dei gruppi congiunti del Movimento e ribadisce quanto già detto e ridetto: nessun accordo su Paolo Romani, il candidato del centrodestra, ma neanche su un eventuale patto con il Pd. Se il messaggio non dovesse essere sufficientemente chiaro, si aggiungono le parole di Beppe Grillo, che su Facebook ironizza: «Il tango si balla in due». Si apre coì alle camere con questi retroscena la nuova legislatura.

Verso la prima votazione
Si profila dunque una prima votazione a vuoto – una fumata nera- per l’elezione dei presidenti di Camera e Senato. Separatamente, i gruppi parlamentari hanno fatto sapere che voteranno scheda bianca, dopo il fallimento del vertice di giovedì sera. A confermarlo sono per primi proprio i grillini: M5S voterà scheda bianca alla prima votazione sia alla Camera sia al Senato, «non scendiamo a compromessi a ribasso e non accetteremo ricatti. Non riabilitiamo Silvio Berlusconi», spiega il capogruppo al Senato Danilo Toninelli. Roberto Fico alla Camera? «Resta un punto di riferimento importante», dice la deputata Carla Ruocco.

Anche «il Pd voterà scheda bianca» al primo scrutinio per l’elezione dei presidenti di Camera e Senato, annuncia Ettore Rosato. «C’è una situazione di impasse conclamata, determinata da M5s e centrodestra- aggiunge il reggente Pd Maurizio Martina- Il metodo di lavoro usato fin qui è chiaramente insufficiente. Nessuno si assume la responsabilità piena e invece giocano sui tatticismi, così il groviglio anziché districarsi si complica. Il Pd ha fatto bene a tenere la sua posizione: vogliamo garantire figure di garanzia e di livello». Anche Forza Italia fa sapere che voterà scheda bianca, con il senatore Maurizio Gasparri che spiega che sabato sarà la giornata decisiva: «Se non è possibile trovare convergenze sull’elezione del presidente del Senato chi ha i numeri vedrà quello che può fare». La stessa linea- scheda senza alcuna indicazione del nome- arriva pure da Liberi e uguali.