Se si votasse di nuovo domani, numeri da paura

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Dieci giorni dopo il voto del 4 marzo, gli equilibri politici sarebbero già radicalmente cambiati. È quanto mette nero su bianco un sondaggio Swgpubblicato su Il Messaggero, che dimostra come, alla luce del voto, le preferenze degli elettori siano già radicalmente cambiate. In primis nel centrodestra, dove Matteo Salvini e la Lega vengono dati a livelli semplicemente pazzeschi: in crescita del 4,9% al 22,3 per cento. Cifre che, in un qualche modo, giustificano il pensiero latente del leader del Carroccio di voler tornare alle urne. Voti in più che arrivano per la maggior parte da Forza Italia, che tracolla di 3,5 punti al 10,5 per cento. In netto calo anche Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che perde l’1,3% e passa al 3,1 per cento.

Dunque, a sinistra, il crollo è generalizzato: il Pd viene dato in calo di un ulteriore 0,7% al 18% tondo tondo. Anche +Europa di Emma Bonino lascia lo 0,8% per assestarsi all’1,7 per cento. Voti che, in questo caso, probabilmente fluiscono verso il M5s, che viene dato in netta ascesa. I grillini, infatti, vengono accreditati di un 1,8% in più, all’impressionante cifra del 34,5 per cento. Perde consensi anche la disastrosa cosina rossa, Liberi e Uguali, al 2,8% dopo aver lasciato, secondo il sondaggio, un altro 0,6 per cento. Infine, impressionante il balzo in avanti della formazione comunista Potere al popolo, che sostanzialmente raddoppierebbe i consensi rispetto al 4 marzo: in crescita dello 0,9%, raggiunge un sorprendente 2 per cento. Poco meno del partitino di Massimo D’AlemaLaura BoldriniPietro Grasso e compagni.