Acireale. Concluso corso sul tema “Tecniche di comunicazione nell’era digitale”.

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ACIREALE – Concluso presso la Sala conferenze “Rino Nicolosi” dell’Ospedale “Santa Marta e Santa Venera”, il corso sul tema “Tecniche di comunicazione nell’era digitale”, organizzato dall’UO Formazione dell’Asp di Catania (responsabile dr.ssa Patrizia Settanni), rivolto ai direttori di struttura complessa, ai dirigenti responsabili di strutture semplici, ai capo sala e ai collaboratori dell’Azienda catanese. La direzione scientifica e didattica del corso è stata affidata al giornalista e scrittore dott. Salvo Fallica. Docenti del corso, nelle cinque edizioni (6, 7, 13, 14, 20 novembre), sono stati i giornalisti Gigi Ronsisvalle, Umberto Teghini e Massimo Cappellano (ufficio stampa dell’Asp di Catania). La cinque giorni è stata introdotta, il 20 ottobre, da una giornata formativa, sempre presso la Sala conferenze “Rino Nicolosi”, sul tema “Conoscenza teorico-metodologiche della comunicazione dell’informazione multimediale”, che ha visto la partecipazione del dr. Giuseppe Giammanco, direttore generale dell’Asp di Catania, e di S.E. mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, che ha aperto i lavori con una lectio magistralis sul tema “L’etica della comunicazione”. Sono seguiti gli interventi dei giornalisti Ronsisvale, Elvira Seminara e Cappellano.

Nella foto da sinistra: Giuseppe Giammanco, direttore generale Asp Catania, il vescovo Raspanti (vice pres.nazionale Cei).

Nella foto da sinistra: Giuseppe Giammanco, direttore generale Asp Catania, il vescovo Raspanti (vice pres.nazionale Cei).

Il vice presidente della Conferenza episcopale italiana ha presentato i fondamenti teorici dell’etica della comunicazione, declinandoli con sintesi efficace nella realtà, proponendo una serie di esempi concreti. Mons. Raspanti si è soffermato su questioni essenziali quali l’imparzialità, la veracità, la dialogicità. Ha spiegato come la questione etica non è solo un fatto di criteri procedurali, ma occorre che sia ispirata dalla ricerca della verità, dal confronto con l’altro da sé. La ricerca della verità nasce dal confronto, la verità ha un valore sociale. Ed ha spiegato che l’etica è un valore collegato al senso della responsabilità, e la responsabilità nasce, per citare il filosofo Jonas, dal volto dell’altro. Il rispetto delle regole deontologiche non nasce dalla mera esecuzione delle norme, che ovviamente è molto importante, ma ancor più dal rispetto dell’altro, del prossimo, della nostra dimensione umana. Il medico, ogni operatore sanitario, ha una grande funzione sociale, che attiene al rispetto stesso della vita umana. «Ringrazio i prestigiosi relatori intervenuti, primo fra tutti mons. Raspanti, per il loro autorevole contributo – afferma il dr. Giammanco -, ci hanno aiutato a conoscere meglio il complesso universo dell’informazione e a comunicare più efficacemente i nostri valori». Il corso, nelle sue edizioni, ha visto una grande partecipazione e ha coinvolto tutti i profili professionali, sottolineando in questo modo l’interesse rivolto alla tema.

«La comunicazione pubblica in sanità ha il “mandato” di essere compresa – aggiunge il manager dell’Azienda catanese -. Perché questo accada è indispensabile intervenire su tutti i livelli del sistema, in un’ottica organica, valorizzando un approccio di tipo organizzativo e integrato». Soddisfazione è espressa anche dal dott. Fallica. «La partecipazione intensa da parte dei dirigenti medici ai corsi di teoria, metodologia e tecniche pratiche della comunicazione mostra quanto importante e sentito sia il tema. argomento che tocca la vita di tutti, a maggior ragione gli operatori del mondo sanitario, che svolgono un ruolo di grande delicatezza ed importanza». «Nell’epoca della globalizzazione e della digitalizzazione, dell’hi-tech e della comunicazione veloce – aggiunge il direttore scientifico e coordinatore didattico dei nuovi corsi di comunicazione –  è sempre più importante per tutte le realtà che hanno un ruolo sociale, in primo luogo quelle pubbliche, confrontarsi con l’opinione pubblica in maniera culturalmente moderna ed interattiva. Ciò vuol dire non solo comunicare con costanza e continuità ma soprattutto comunicare contenuti di qualità. Essere da stimolo per la crescita civile, riflettere sulle modalità e metodologie che si seguono nel garantire servizi efficienti e nel contempo comunicarle al mondo esterno. Realizzare tutto ciò bene e con trasparenza vuol dire fare in senso ampio cultura, contribuire a migliorare il dibattito pubblico, aiutare l’accrescimento della conoscenza, dare notizie ai cittadini affinché meglio possano orientarsi nell’interazione con le strutture pubbliche».