Si vota tra qualche giorno. Come si sente?
Assolutamente sereno. Ho più volte detto che da me e dai componenti il mio gruppo questa esperienza è vissuta come un vero e proprio impegno sociale. È molto appagante il contatto con la gente, leggere nei loro occhi il loro consenso e una sorta di gratitudine, un atteggiamento che fa capire che i sacrifici fatti vengono riconosciuti ed apprezzati. Tutto ciò è qualcosa di straordinario. Non vivo la sindrome del risultato, già questi momenti rappresentano un risultato eccezionale, una vittoria.
Nei giorni scorsi sono giunti diversi attacchi da parte di Vittorio Carone e dei Cinquestelle. La accusano di non aver fatto nulla per Ragalna negli ultimi cinque anni e che ha pensato solo alle sue aziende. Sente di dovere rispondere?
E temo che ne arriveranno degli altri. Quando il terreno comincia a franare sotto i piedi si cerca di attaccare ed in questo modo. Purtroppo non solo a parole. Non ho sentito le “accuse” a cui lei si riferisce e, francamente, sarebbero anche singolari. Quale ruolo pubblico ho ricoperto nel periodo a cui ci si riferisce? Oltre a coordinare un’associazione culturale, che credo abbia fatto egregiamente la sua parte nonostante ogni tentativo di boicottaggio, non avrei potuto fare molto e meglio. Il fatto che abbia pensato alle mie aziende (ed anche a quella trentina di famiglie ragalnesi che vi lavorano), mi pare che sia un fattore positivo di cui non ho davvero motivo di vergognarmi. Il lavoro, quello vero e a prescindere dalla tipologia, è una delle cose più importanti nella vita dell’uomo. Un buon lavoro è la necessaria garanzia per affrontare senza secondi fini l’esperienza amministrativa. E poi, mi faccia capire: cosa avrebbero fatto, invece, i miei due avversari politici? Hanno abbandonato la loro professione o i loro interessi per dedicarsi completamente a Ragalna? Non mi risulta. Tra le altre cose lo riterrei molto sbagliato, dannoso e oltremodo pericoloso.
Le critiche si estendono alla sua squadra. Le dicono che è “raccogliticcia” e tanto altro. Che mi dice?
È vero, è “raccogliticcia” come dice lei, infatti abbiamo “raccolto” il meglio di quanto il nostro territorio disponeva. Gente seria, con un elevatissimo livello di istruzione, che non cerca lavoro nella politica, disponibile ad impegnarsi praticamente a gratis, rinunciando agli eventuali compensi (cosa che tutti gli altri si sono ben guardati dal fare), con una predisposizione a far squadra per tutti i cinque anni che abbiamo davanti. Certo non abbiamo raccolto altri elementi, che usando un termine “micologico”, abbiamo ritenuto piuttosto tossici: mi pare, comunque, che questi abbiano trovato piena e degna collocazione. Qualcuno non è nemmeno riuscito a completare la lista, ma tanto a quanto pare non gli serve: è di dominio pubblico che si guarda bene dall’invitare gli elettori a votare la sua squadra (I cinquestelle, ndr), preferendo chiedere il voto disgiunto. Una grande autostima (o presunzione?), inversamente proporzionale a quella che dimostra verso chi corre con lui. Francamente non capisco, visto che vuole un cambiamento fine a se stesso, perché continua a riservarci la maggiore porzione di veleni. Non sono gli altri quelli a cui sostituirsi? Con noi casca male. Può sostituirci nel fare quello che noi abbiamo fatto negli ultimi cinque anni, ma non ne vedo la predisposizione.
Ritiene ancora opportuno di doversi sedere ad un tavolo, se dovesse essere eletto sindaco, con chi oggi le riserva insulti e critiche molto aspre anche sul piano personale?
Certamente si. Come avrà avuto modo di vedere, il nostro programma, frutto di oltre un anno di incontri con tutta la cittadinanza, è stato praticamente adottato universalmente, e questo è un buon punto di partenza. Finito l’antagonismo elettorale, forse al momento troppo eccessivo, ci si dovrà rimboccare le maniche per fare tutte quelle cose di cui Ragalna ha bisogno, e servirà la collaborazione di tutti, compresi quelli che promettono da vent’anni senza mai realizzare e quelli che vorrebbero distruggere tutto, anche prima di averlo costruito.
E’ davvero tutto un sogno il suo programma elettorale? Nel nostro numero speciale che abbiamo riservato a Ragalna ha commentato singoli passaggi di ogni progetto, sia il suo che quello degli altri. Non sembra essere bastato…
Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. Come lei dice nel vostro numero speciale abbiamo dato spiegazioni molto chiare, sulla differenza fra linee programmatiche e programma di mandato, su quello che faremo e come lo faremo, ma è difficile farsi capire da menti ottuse e aride o, peggio ancora, da coloro che sono convinti di avere fatto il massimo e nessuno può far meglio di loro. Quello che per questi tipi di persone rappresenta un sogno, per altre è un semplice obiettivo raggiungibile con l’impegno di una squadra coesa e affiatata. Comprendo pure che la difficoltà maggiore sta nel credere nella squadra, visto che non si è mai stati in grado di crearne una: non è facile creare una squadra quando si parte dalla convinzione che gli altri sono tutti peggio di te e che come te non c’è nessuno. A nessuno o quasi piace essere utilizzato ed essere perennemente condannato ad un destino da gregario.
Entriamo nello specifico: contenzioso ed altre questioni inerenti specifiche questioni amministrative e burocratiche della macchina comunale. Ha già individuato i criteri attraverso cui avviare l’azione politica all’indomani del voto?
Ci lavoriamo da mesi, e lo facciamo con chi ha l’esperienza e le competenze giuste. Abbiamo un preciso piano di risanamento che consentirà di riportare la “barca” in linea di galleggiamento senza gravare sulle tasche dei ragalnesi. A proposito di questo argomento, e per darle una ulteriore riprova di quanto affidamento si può fare sui proclami degli amministratori uscenti, quando parlano di comune virtuoso, affermando di non avere mai aumentato le tasse ed altro, invito i suoi lettori ad andare a visionare le delibere consiliari n° 52 e 53, entrambe datate 1 Novembre 2012. In quella occasione ci hanno provato eccome ad aumentare le aliquote dell’addizionale comunale IRPEF ed IMU, di ben due punti. Non ci sono riusciti solo per l’intervento deciso del gruppo di opposizione, altrimenti altro che rispetto dei cittadini. In compenso, però, non hanno ritegno nel propinarci la consueta sequela di bugie e “foto senza lastra” come quelle riportate nelle pagine del loro programma.
Il M5S, scovando un cavillo legislativo, è riuscita a trasformare questa campagna elettorale in una campagna elettorale senza volti. Come le sembra?
Forse non dispongono di facce presentabili? (Ride). Scherzi a parte, non credo che queste sciocchezze possano cambiare l’esito di una competizione elettorale e non credo nemmeno che l’iniziativa sia stata solo del M5S. Piuttosto vedo dei gruppi in affanno, alla ricerca di espedienti per fare parlare di se. Credo che Ragalna sia stato l’unico comune d’Italia in cui sia successo un fatto del genere. Sulla imparzialità del controllo, invece, avrei molte cose da dire: io mi sono visto recapitare delle multe, nonostante ho volontariamente ritirato gli striscioni e/o coperto la mia faccia, così indigesta ai miei avversari, altri hanno attaccato manifesti in aree non consentite o continuano a distribuire volantini in esercizi di famiglia, ma a quanto pare, godrebbero di una sorta di “immunità”. Non per questo mi metto a denunciare tutto e tutti. Ribadisco: non sono queste stupidaggini che vogliamo trasmettere, ma andare alla sostanza vera.
Se avesse qui davanti tutti i ragalnesi, cosa gli raccomanderebbe?
Di andare a votare, prima di tutto. Di fare una netta distinzione fra le nostre elezioni amministrative e quelle europee. Di riflettere molto bene, prima di formulare la scelta, perché questa non è una scelta come le altre. Il rischio è quello di legittimare altri vent’anni di grigiore e di anonimato, o di affidare il nostro giovane comune a chi non è interessato a crescere. Inviterei, soprattutto, a valutare le squadre nel loro insieme, mettendo a confronto le capacità individuali e quello che ciascuno di loro è riuscito a fare nella propria vita: non è un esercizio difficile in una comunità come la nostra. Facendo questo, la risposta non potrà che essere una, cioé la più sensata: che vinca Ragalna.
Andrea Di Bella