Malasanità miete vittime: Codici invita a denunciare

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logo-codiciA seguito di una serie di denunce e di indagini sul campo “Codici”, l’associazione che tutela i diritti dei cittadini/consumatori, decide di creare centri di ascolto, 100 in tutta Italia, che possano servire a chi presume di aver subito casi di malasanità o a chi addirittura voglia denunciare decessi sospetti. Dall’associazione hanno reso noti i dati che testimoniano come la malasanità in Italia, purtroppo, sia ancora un gravissimo problema da debellare, riportando le possibili cause dovute -a loro dire- a lobby fra medici che creano ad arte il disordine e ad interessi che poco hanno a che fare con l’eticità che dovrebbe guidare questa professione. La Sicilia è la prima come denunce con una percentuale del 20 mentre per i decessi si arriva la 72 per cento, ma neanche le altre regioni sono messe molto meglio per questo “Codici” ha promosso anche la Giornata nazionale contro la malasanità. Inizia oggi e proseguirà per tutta la settimana. In 100 città dal Piemonte alla Sicilia scendono in campo i delegati dell’associazione per raccogliere le testimonianze di quanti pensano di essere vittime di malasanità. I punti di ascolto comunque permarranno anche dopo questa settimana, perché sono le stesse strutture di Codici. In questi siti potranno essere fatte delle segnalazioni o denunce, insomma si potrà esporre esaustivamente il proprio caso per poter avere quella giustizia che è stata finora negata. Codici invita i cittadini ad indignarsi per questo stato di cose, perché sembra sia emerso che: <<Il sistema sanitario è volutamente disorganizzato, un caos creato per permettere speculazioni e sprechi, in cui la politica fa i suoi affari e si attiva un clientelismo, gestendo i posti di comando. In questa disorganizzazione voluta si tenta di nascondere gli errori- orrori dei medici>>. Appare chiaro che a pagare sono i pazienti in questa situazione estremante torbida e, a ledere la dignità di un essere umano danneggiandolo fino a privarlo della vita ci vuole davvero poco, solo un briciolo di distrazione. Consci di correre simili rischi sono 12 milioni i cittadini che si rivolgono alla sanità privata, nella convinzione che pagando vengono trattati meglio. Le cifre inerenti la malasanità italiana sono allarmanti: 1,5 miliardi di euro spesi in cinque anni, e solo nel 2012 300 milioni, costi che gravano sulla collettività, quindi in un modo o nell’altro anche indirettamente tutti paghiamo per gli errori della malasanità.

Mettendo in proporzione le denunce e i decessi in Italia si collocano al primo posto con l’81 per cento la Calabria e Campania, seguite dall’Emilia Romagna con il 77 per cento , poi la Sicilia con il 72 per cento, il 69 per cento la Puglia e il 66 per cento il Lazio, poi a seguire le altre regioni. Nel dossier che ha presentato, Codici si sofferma sui lunghi tempi di attesa per i vari tipi di intervento prendendo a campione due ospedali della città di Palermo, e ancora esprime dubbi sulla necessità della medicina difensiva che comporterebbe uno spreco di 10 miliardi di euro. <<E’ come se ogni cittadino pagasse di tasca propria 160 euro annui per esami non necessari>>. Fra le criticità emerse in Sicilia ci sarebbero: l’inadeguatezza del comparto medico e finanziario; la mancanza di chiarezza sulle politiche di assunzione/reclutamento del personale; l’incremento della mobilità interregionale; la rideterminazione delle dotazioni organiche; gli inadeguati sistemi di emergenza urgenza; la mancanza di assistenza territoriale e domiciliare. Certo nonostante il novero di tante, forse troppe, cose che non funzionano nella sanità non si può dire che non esista l’errore umano da parte del medico ne tantomeno che ci siano strutture e realtà che funzionano in maniera ineccepibile anche in Italia, esistono delle eccezioni. In ogni caso per chi voglia, perché sfortunatamente incappato in episodi di malasanità, o vuole semplicemente fare chiarezza su un caso di possibilmente morte sospetta di un paziente può scrivere una mail all’indirizzo nomalasanita@codici.org o rivolgersi ai centri Codici. Dei cento punti d’ascolto attivi in tutta la Penisola anche a Paternò in via SS. Annunziata, n 50, ogni martedì, giovedì e venerdì, dalle 17 alle 20, deleganti zonali di Codici raccoglieranno le segnalazioni e denunce.

Lucia Paternò

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