Paternò, primo confronto TV. Mangano assediato. Il profilo basso di La Delfa. Distefano sulla difensiva. Naso attacca

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Un'immagine della messa in onda del confronto tv tra i candidati sindaco di Paternò. Da sinistra: Anthony Distefano, Nino Naso, Mauro Mangano e Salvo La Delfa

Un’immagine della messa in onda del confronto tv tra i candidati sindaco di Paternò. Da sinistra: Anthony Distefano, Nino Naso, Mauro Mangano e Salvo La Delfa

I GRANDI NUMERI DEL PRIMO CONFRONTO – Il primo confronto televisivo tra i candidati sindaco di Paternò è andato in onda dagli studi biancavillesi di “Yvii TV”, una nuova emittente del comprensorio etneo che dopo i primi mesi di rodaggio ha voluto testare a largo spettro i telespettatori. Ed il primo “test” è riuscito, perchè i numeri della diretta televisiva sono davvero impressionanti: oltre 280 persone collegate in contemporanea per le intere due ore di trasmissione e complessivi 7000 ascoltatori unici, oltre ai 2000 commenti degli ascoltatori solo sui social a cui vanno aggiunti quelli che dal canale 874 del digitale terrestre hanno seguito la trasmissione. Assente il candidato sindaco Nino Lombardo.

Giudicato un “tutti contro uno” il confronto, con il sindaco uscente e ricandidato Mauro Mangano assediato dai tre “oppositori” La Delfa, Distefano e Naso. E’ stata un’escalation sui temi amministrativi più caldi e di quelli che saranno maggiormente discussi in campagna elettorale: rilancio economico, centro storico, bilancio, scuole, servizi sociali. A condurre il direttore Pietro Nicosia, che insieme a Giuseppe Cantarella ha guidato il dibattito. “Dopo aver fatto il sindaco per cinque anni dico che abbiamo ereditato moltissimi problemi – ha dichiarato Mangano – Pensare di far fronte alla mole di problematiche che esistono nella nostra città in un solo mandato, per com’era la situazione come quando l’abbiamo trovata, abbiamo fatto molto e sono molto soddisfatto. Abbiamo iniziato delle cose bellissime sul turismo e su tanto altro”.

In principio un velato imbarazzo per Anthony Distefano, che per la prima volta si trova a parlare davanti le telecamere da politico e non da giornalista, anche se in diversi momenti i due ruoli sembrano fisiologicamente confondersi. Si inizia con “Sono Anthony Distefano…”, per poi proseguire con scioltezza: “Purtroppo vedo parecchia sfiducia nella città. Oggi Paternò sta vivendo uno dei momenti più bui della sua storia e viviamo anche un periodo di rimbalzo delle responsabilità”. Il profilo basso e sorprendentemente “filogovernativo” del Cinquestelle Salvo La Delfa è percepibile quando si parla di cimiteri e di privatizzazione: “La questione per noi si pone solo in relazione ai costi che sarebbero elevati, ma non giudichiamo negativamente il project financing”. Il sindaco Mangano, accanto a La Delfa, annuisce vistosamente. E continua: “A tutti noi piace avere un cimitero ben curato e con servizi efficienti”. Imbarazzante l’accento sui loculi areati: “Buona anche la proposta dei loculi areati, che consentono quindi un più veloce riutilizzo degli spazi e dei loculi”. Gli fa eco Mangano che interviene un attimo dopo: “Sono d’accordo con La Delfa”. Gelo in studio quando Mangano dichiara come sia “difficile dedicare tempo alla vita sociale quando si è così impegnati nell’attività amministrativa”.

Il ruolo da oppositore forte è riservato a Nino Naso: “Inconcepibile come una proposta di delibera come questa sui cimiteri arrivi a tre mesi dalla scadenza della legislatura. Una scorrettezza”. E risponde alla domanda del conduttore sulla coalizione civica e sul fatto che alcuni nomi della politica paternese ed etnea siano in qualche modo coinvolti nel suo progetto: “Io non sono un uomo di partito e non sono del Pd – precisa – anzi sono un cattolico moderato, ma non ho alcuna preclusione verso la politica. Il progetto lo guidiamo e lo determiniamo noi, e noi stessi siamo la garanzia che il progetto è e continuerà ad essere dei paternesi”. Su La Russa e il coinvolgimento di Fratelli d’Italia con una lista civica: “Per la prima volta nella storia di questa città un partito nazionale abbandona il proprio simbolo di partito ed esclude alcuni uomini della sua classe dirigente per far parte di un progetto. Noi abbiamo avuto questa forza”.

Domanda piccata anche riguardo la battaglia in difesa dell’ospedale di Paternò iniziata da Anthony Distefano, dal conduttore definito “un pò capo popolo”. Domanda in studio: “Se le dicessi che lei ha strumentalizzato la battaglia in difesa dell’ospedale per poi candidarsi a sindaco?”. Prima silenzio, poi la replica del giornalista candidato: “Sarei stato un pazzo. Quella sull’ospedale è stata solo una battaglia per tenere accesi i riflettori. Semmai è l’esatto opposto, e cioè tutto quello che ho vissuto in quella vicenda mi ha spinto a compiere questo ulteriore passo”.

L’appello finale lo inizia La Delfa: “Guardate tutti i candidati, conosceteli, e poi scegliete”. Mangano riconferma: “Situazione drammatica quando siamo arrivati noi. Ci prendiamo la responsabilità di fare i sindaci, e poi i cittadini scelgono se darci ancora fiducia”. Il turno di Naso: “La gente parla di novità. Io dico che la gente ha bisogno del vero, della concretezza, di quello che già sa e non del salto nel buio. E posso dire che all’indomani del voto i cittadini sanno già che ci troveranno come ci hanno sempre trovato, a prescindere dai ruoli”. Chiude Distefano: “Se lasciamo ancora le strade dissestate e molto altro, non risolveremo mai nulla. Abbiamo pensato di mettere insieme un progetto trasversale tra il centrodestra e il centrosinistra, con l’aiuto della politica con la P maiuscola che deve riprendere il timone”.