Paternò, sui cimiteri l’Amministrazione non abbandona l’idea dei privati

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Veduta del Castello Normanno di Paternò dal Cimitero Monumentale.

Mancano poco più di due mesi alle prossime elezioni Amministrative, ma questo sembra non abbia minimamente frenato le posizioni dell’Amministrazione comunale di Paternò. Il project financing da oltre 26 milioni di euro su due cimiteri di Paternò, presentato dalla società Rem srl, prosegue nonostante lo stop imposto venerdì scorso dal capo unità operativa ai lavori Pubblici. Era stato proprio l’Ufficio Lavori Pubblici ad inviare una lettera con la quale si invitava Laura Bottino, presidente del Consiglio comunale, a ritirare la delibera sulla privatizzazione dei due luoghi sacri.

Contrario si era mostrato anche Lucio Cunsolo, presidente della Commissione Lavori Pubblici in Consiglio Comunale: “Ci sono rincari del 100% ed in alcuni casi fino al 300%. La concessione inoltre è per 30 anni, un periodo eccessivo. Non si tengono in conto inoltre le esigenze delle confraternite e la necessità di attuare una variante al piano regolatore per costruire la camera ardente”, aveva dichiarato Cunsolo. Ma l’Amministrazione tira dritto. L’assessore ai Servizi Cimiteriali, Agostino Borzì, ha infatti precisato come “il fatto che dall’Ufficio Lavori Pubblici si siano espressi negativamente non equivale al fatto di dovere interrompere l’iter. Ci incontreremo nuovamente con il progettista per studiare alcune modifiche al progetto”.

L’ITER DI APPROVAZIONEMa la strada per il provvedimento di privatizzazione è ancora tutto in salita. E’ previsto infatti che una volta apportate le modifiche al progetto lo stesso venga ripresentato in un nuovo project financing riveduto e corretto secondo le esigenze presentate da Amministrazione e Commissione consiliare ai Lavori Pubblici. Progetto che poi deve ottenere nuovamente l’approvazione della Giunta comunale e successivamente rivisto dalla commissione Lavori pubblici, per arrivare poi in Consiglio Comunale per l’approvazione finale (o la bocciatura) definitiva.