L’errore del M5S di disertare l’Aula per la fiducia a Gentiloni

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I banchi dei Cinquestelle al Senato in occasione della Fiducia di Palazzo Madama al Governo Gentiloni. In primo piano Paola Taverna.

di Luciano Mirone

Avete presente il protagonista del film “Una vita difficile”, interpretato da Alberto Sordi? Quel tizio che dopo aver fatto la resistenza, viene messo da parte dai tanti furbi che fino al giorno prima erano fascisti e a guerra finita diventano antifascisti? Dopo questo Referendum vi confesso di sentirmi un po’ Alberto Sordi. Il mio No – come tanti altri No segnati da milioni di italiani – era un voto convinto per difendere la Costituzione, non per andare contro Renzi, o per favorire Grillo, Salvini e Berlusconi. Era semplicemente un contributo di democrazia per un Paese che amo, punto. Per questo, ora che Grillo, Salvini e Berlusconi chiedono elezioni anticipate, ora che il Pd accusa i fautori del No di aver favorito i “populisti”, mi sento offeso.

Offeso dai primi tre che con la richiesta di andare subito al voto dimostrano di calpestare la Costituzione (che loro stessi, a parole, prima del referendum, dicevano di difendere) che prevede una prassi che il presidente Sergio Mattarella sta seguendo correttamente (finché c’è una maggioranza in Parlamento, le Camere non si possono sciogliere). Offeso dal Pd, che con un governo fotocopia del precedente – con gente di cui faremmo volentieri a meno – dimostra di non aver compreso la lezione referendaria. Insomma, buona parte della politica italiana mi offende e non mi rappresenta. Speravo che almeno i grillini – in questa occasione – mostrassero un minimo di buon senso. Invece hanno fatto solo demagogia. Mi chiedo se è normale, dopo aver fatto il proprio intervento alla Camera attraverso la propria esponente (e quindi avere utilizzato gli strumenti democratici messi a disposizione da quelle istituzioni che loro stessi contestano), alzarsi e disertare i lavori d’Aula mentre si sta svolgendo un dibattito serio e delicato, solo perché non si condividono gli argomenti di chi ha parlato dopo di loro. Mi chiedo dove andremo a finire.