Referendum, il Pd di Renzi è disperato e arruola Michele Santoro

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Il conduttore inizia commentando la vittoria di Donald Trump e contesta che ad esultare per lui siano stati proprio Matteo Salvini e Beppe Grillo. “Finalmente qualcuno ammette autorevolmente che l’apocalisse non è un’invenzione di Renzi – scrive inaspettatamente Santoro – e si può concretamente verificare. Non solo, ma è proprio quello l’obiettivo per cui si batte: il crollo della democrazia per come l’abbiamo conosciuta in Occidente”. E ancora: “Vi sembra coerente con ciò la difesa della Costituzione? I nostri mai così tanto citati padri costituenti l’hanno scritta aspettando Trump? Non a caso avevo chiesto a voi, in una delle scorse lettere, se Salvini e Grillo condividano i principi fondamentali della Carta, il rifiuto del razzismo, l’antifascismo, il ruolo fondamentale dei partiti.” Il lungo post prosegue con una difesa imprevista della riforma, un attacco feroce contro i Cinquestelle e, quindi, una netta presa di distanza dalle posizioni dell’amico Marco Travaglio. Santoro, entrando nel merito delle critiche della riforma, scrive: “La principale è che con la riforma il Parlamento perderebbe potere. Direi invece, senza ombra di dubbio, che ne guadagna perché può togliere la fiducia al Presidente del Consiglio con un percorso più trasparente”, mentre il problema è l’Italicum, “una legge perfetta per Grillo, che i rappresentanti del suo movimento li capa uno per uno personalmente”. IlGiornale