Tutti scaricano il “Fertility Day” Lorenzin non trova terreno fertile

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DEFINITIVISSIMO-lorenzin

di Valerio Musumeci

La cosa migliore del “fertility day” è che ci dà l’occasione di ricordare Anna Marchesini nella fattispecie della sessuologa Merope Generosa, la quale ci spiegava col giusto tatto ma senza nascondimenti bigotti che cosa fosse questo famoso “sesso” e come funzionasse la sua meccanica. La fertilità, in particolare, «promana, cioè esonda … sortisce, diciamo, dagli organi sessuali maschili e femminili, che sono tra di loro differenti». Tale era la puntualità della descrizione di Anna/Merope, che Dio l’abbia in gloria: e mica troppo diversa, in termini di contenuti, sarà l’iniziativa promossa dal Ministero della Salute per il 22 settembre di quest’anno, quando saranno ricordati agli italiani «il pericolo della denatalità nel nostro Paese, la bellezza della maternità e paternità, il rischio delle malattie che impediscono di diventare genitori e l’aiuto della Medicina per le donne e per gli uomini che non riescono ad avere bambini». Ci vogliono spiegare cioè come si fanno i bambini: e noi che credevamo di saperlo scopriremo meraviglie sconosciute, se l’evento è promosso dallo stesso Governo che ha passato buona parte di quest’anno solare a spiegarci come e perché due persone dello stesso sesso possano tranquillamente avere dei figli. Sembra di sentirla, Merope: «Se due persone, cioè due persone umane … mica la stessa persona, naturalmente, si parlerebbe allora di autoerotismo: se due individui, due di numero, decidono di volersi molto bene e di volere allora … servirà naturalmente la presenza di un uomo e di una donna, perché l’atto, lo scontro, il combattimento si risolva nel … il concepimento, ecco, bé, funziona così, non c’è niente da fare. Veniamo adesso all’atto vero e proprio …». Ma quanto faceva ridere, la Marchesini. Il problema è che fa ridere anche il Ministero, che non dovrebbe.

Il sito internet (www.fertilityday2016.it) non è ancora attivo e saluta gli utenti con una tenerissima immagine di uno spermatozoo dotato di occhio che si accinge ad entrare in un ovulo a forma di cuore. Il che sarebbe già sufficiente a generare confusione nell’adolescente disgraziato che decidesse di eleggere il Governo e la cosiddetta “educazione sessuale” a guide della propria intimità. “Papà, papà, come si fanno i bambini?”, e le strade e le chiacchiere coi compagni e il benedettissimo istinto verranno sostituiti presto o tardi da comodi sex point presso i quali trovare ed eventualmente consumare, sotto lo sguardo vigile di Beatrice Lorenzin, tutto il necessario ad una sana e piena vita sessuale. Si comincerà, il 22 settembre a Roma, Bologna, Catania e Padova, con una serie di iniziative formidabili: «Tavole rotonde con esperti della materia, operatori sanitari, rappresentanti degli ordini professionali, di società scientifiche e associazioni di pazienti, istituzioni locali e media in video collegamento tra di loro e in streaming live». Streaming live, quindi già vita, creazione, concepimento informatico come prodromo a quello reale. Sorgeranno poi alcuni “Villaggi della Fertilità” – che detto così ha un che di priapico, di ancestrale – dove esperti, associazioni e società scientifiche, offriranno alla popolazione consigli e screening. Ecco il dettaglio di tali consigli e screening – ma un po’ di italiano ogni tanto no, vero? O è l’uso della lingua inglese che aumenta la fertilità? – che si terranno in questi villaggi: «un’area per i bimbi denominata “Lo sai che”, dove i più piccoli possono conoscere la fisiologia del corpo umano sotto la guida di tutor specializzati; un’area per gli adolescenti e le famiglie, dove sarà allestita una grande Mostra fotografica, predisposta dal Ministero della Salute, ove sono rappresentate tutte le fasi della fertilità. La mostra è illustrata da un tutor e offre anche lo spunto per aprire un dialogo sul tema della salute riproduttiva». Ma come tutte le fasi della fertilità? Quindi ci saranno le foto della cena a base di pesce, dell’androne del palazzo, della porta di casa, del bagno, della camera da letto, della sigaretta, di nuovo del bagno e di nuovo del letto? Mamma mia. E a chi le scatteranno? Il Governo pagherà due per fare l’amore davanti a un fotografo e immortalare ogni fase? Perché mostra fotografica, dice il programma, mica mostra per immagini: quindi sarà tutto dal vero, e a quel punto perché limitarsi alle fotografie e non mostrare proprio in diretta l’atto del concepimento? Sai poi che belle discussioni familiari?

Il tutto è stato annunciato attraverso una campagna mediatica comprensiva di dodici cartoline online che sono riuscite nell’impresa di far incazzare tutti. Ma sai tutti, da Roberto Saviano («Il #fertilityday è un insulto a tutti, a chi non riesce a procreare e a chi vorrebbe ma non ha lavoro. E il 22 mi rovinerà il compleanno») allo stesso Renzi («Non sapevo niente di questa campagna, non l’ho neanche vista. Avevamo problemi più importanti da seguire»), da Scanzi («Il #fertilityday è aberrante, retrogrado, indecente. Qualcosa di profondamente osceno, bigotto, razzista, sessista. Un abominio autentico») alle deputate del Movimento Cinque Stelle («Se non fosse drammatico ci sarebbe da ridere. Ma stanno giocando sporco sulla pelle di milioni di italiane, e di italiani, e da ridere non c’è proprio nulla»). Il motivo di tanta trasversalità lo si capirà guardando una qualunque di queste infografiche, ad esempio quella, poeticissima, che recita “Datti una mossa, non aspettare la cicogna!”, e mostra una cicogna che aspetta tristemente nel suo nido che la gente si decida a copulare. Comunque la si pensi, il Ministero della Salute ha rivendicato tutto: «Accanto a spunti di indubbio interesse per i dibattiti che avranno luogo in quella giornata in diverse città, e alle più diffuse riflessioni che auspichiamo interesseranno i cittadini a partire da quella data, si rileva una lettura dell’evento che non corrisponde allo spirito con il quale la giornata e’ stata istituita». Eh no, infatti, non avete capito lo spirito. Resta il dubbio che in materia di sessualità Merope Generosa fosse assai più credibile del Governo.