Paternò. Delegazione dei dipendenti IPAB a Palermo

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Un'immagine della manifestazione Ipab a Palermo lo scorso 6 aprile davanti la sede dell'Assessorato Regionale alla Famiglia

Un’immagine della manifestazione Ipab a Palermo lo scorso 6 aprile davanti la sede dell’Assessorato Regionale alla Famiglia

Anche i dipendenti dell’IPAB “Salvatore Bellia” di Paternò hanno voluto partecipare lo scorso 6 aprile alla manifestazione di protesta pacifica organizzata di fronte la sede dell’Assessorato Regionale alla Famiglia, a cui hanno partecipato tutti i dipendenti delle IPAB in Sicilia, colpiti da un’emergenza ormai giunta a livelli insostenibili. Alla manifestazione simbolica di Palermo hanno preso parte anche alcuni consiglieri comunali, il presidente del Consiglio Comunale Laura Bottino, l’assessore ai Servizi Sociali Salvatore Galatà (sostituitosi al sindaco Mangano, che era assente) e l’ex consigliere comunale e già candidato sindaco, Nino Naso, mostratosi più volte sensibile alla questione.

I dipendenti della IPAB paternese non percepiscono lo stipendio da ormai 30 mesi. Nonostante i continui appelli alla mobilitazione politico e istituzionale, nessuna risposta è giunta. Soltanto negli ultimi giorni, raggiunto il culmine della insoddisfazione dei dipendenti, il governo regionale ha mostrato la vicinanza ai lavoratori paternesi con la visita dell’assessore Anthony Barbagallo, che ha mostrato forte vicinanza ai lavoratori e promesso un impegno concreto, culminato con le ultime notizie di oggi. Tre/quattro mensilità liquidate per tutte le IPAB regionali in Sicilia, con un impego di risorse da parte della Regione Siciliana di circa 4milioni e 500mila euro. Di ieri anche un comunicato stampa degli stessi dipendenti dell’IPAB di Paternò attraverso cui, rivolgendosi al sindaco Mauro Mangano e all’assessore ai Servizi Sociali, si chiede maggiore impegno da parte dell’Amministrazione Comunale paternese riguardo alle anticipazioni fatte dall’Ente IPAB sostituendosi al Comune. Somme trasformatesi in un credito vantato dall’IPAB quantificato in circa 450mila euro che “se saldati – è stato scritto nel comunicato dai dipendenti – contribuirebbero in modo significativo alla risoluzione delle problematiche relative al pagamento degli stipendi in arretrato ormai da trenta mesi”.