Paternò. Tra roghi e rifiuti, il sindaco ingiustificatamente nel mirino

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di Andrea Di Bella

Di ieri e di oggi alcune pubblicazioni su giornali e social che hanno l’evidente scopo di dipingere l’Amministrazione Comunale paternese come incurante dello stato in cui versa la città. Lo abbiamo scritto da queste colonne e lo ripetiamo a gran voce: vi è un disegno di accerchiamento preciso, cioè quello di corrodere l’azione politica e amministrativa del sindaco di Paternò, tentando ogni disarcionamento possibile, analizzando ogni parola scritta ed ogni frase detta. Ultimi gli episodi che hanno visto Paternò ardere alla Collina Storica ed in altri punti della città. Lo diciamo qui ma qui vorremmo essere smentiti: sembrerebbe – il condizionale è d’obbligo – una sequela di avvenimenti concatenati tra di loro, con il fine ultimo di colpire chi amministra. Affermazioni forti che vorrebbero essere smentite, ma stando ai fatti pare vi siano malintenzionati che dolosamente stanno “bruciando” Paternò, e poi ci sono i professionisti della mala informazione e dell’attacco al vertice.

naso mirinoIl movimento Diventerà Bellissima, accompagnato nelle sue uscite da testate giornalistiche pronte al via, si è reso protagonista degli attacchi più mirati e forse anche insensati, in un momento in cui tutti invece dovremmo collaborare per rendere questa città più vivibile. Ed invece pubblicazioni con immagini che ritraggono zone incurate e malridotte fatte passare per centri abitati o addirittura pezzi di Collina Storica. Ci riferiamo a contrada Ciappe Bianche, un territorio non di competenza comunale su cui chi di dovere – vale a dire la Città Metropolitana di Catania – dovrebbe intervenire, divenuto adesso simbolo di una Paternò sbattuta in prima pagina con un solo scopo: il discredito alla massima potenza di sindaco e assessori. Sindaco che, riguardo Contrada Ciappe Bianche, si muove già da tempo con numerose segnalazioni alla Città Metropolitana di Catania, che ne ha la competenza riguardo la sua manutenzione. Fatto noto anche al consigliere comunale Anthony Distefano, che ieri sera in occasione di un’intervista ha sollecitato – anche lui – un giustificato intervento di messa in sicurezza. Una bomba ecologica a cielo aperto, nessuno lo nega, ma le responsabilità vanno attribuite correttamente, anziché far passare messaggi distorti ai cittadini. Come la conferenza stampa indetta dall’Archeoclub proprio sulla Collina Storica. Una conferenza stampa svoltasi regolarmente, se non per una brevissima interruzione da parte della Polizia Municipale che resasi conto del capannello ha voluto saperne di più, con obiettivo unico la sicurezza dello svolgimento dell’attività che infatti non è stata né interrotta né osteggiata. 

E giù ancora con attacchi sulla libertà di espressione, bavagli, dita puntate tutte all’indirizzo del sindaco Nino Naso ritenuto mandante non solo della Polizia Municipale (il sindaco, interpellato da Freedom24, riferisce di non avere alzato un dito), ma addirittura regista di questa nuova e presunta “aria di dittatura” presente in città. Risultato: la conferenza stampa si è svolta regolarmente, l’Archeoclub ha potuto dire ai giornalisti invitati (non tutti) quello che aveva da dire, e stop.

La speranza è sempre quella della collaborazione tra maggioranza e minoranza su questioni che non possono ed anzi non devono parcellizzare la politica. Serve unità d’intenti, mentre invece vi è da una parte un’Amministrazione che lavora (ottima la scelta di passare alla tolleranza zero sulla raccolta differenziata dei rifiuti), e dall’altra parte cecchini con il mirino puntato. Non è in questo modo che i paternesi apprezzeranno maggiormente chi amministra né quelli che gli si oppongono. Serve interazione e se possibile collaborazione. Una collaborazione tra tutti i soggetti politici e non politici della città che questo sindaco ha sempre auspicato.