Paternò verso il voto: la carica dei giovani che puzzano di vecchio

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di Andrea Di Bella

Tra non molto scatterà la corsa al consenso. Le elezioni si avvicinano, tutto normale. La questione, fidatevi, si sposterà sulla politica dei cosiddetti vecchi e dei cosiddetti nuovi, dove con vecchi intendono catalogare tutti quei soggetti politici che hanno fin qui ricoperto incarichi nella cosa pubblica paternese, e gli altri che invece fin qui sono stati impegnati a fare altro. Baseranno la campagna elettorale su questo elemento specifico, non dubitate, e aspettatevi anche un riferimento al fatto anagrafico che non guasta mai. Quando lo faranno, la cosa che vi chiedo in questa sede è di fermarvi e di riflettere sul fatto che, nonostante la totale sfiducia nella politica e nei politici, esistono ancora dei bravi uomini che non sono estranei alla politica e che quando ne hanno fatto parte dal di dentro, assumendo ruoli anche di governo, lo hanno fatto in modo esemplare. Uomini così ne esistono a Roma, a Palermo ed anche a Paternò.

Quando vi racconteranno che “sono tutti uguali”, non credeteci. E’ esattamente come quando si offende una donna offendendole in realtà tutte e considerandole complessivamente delle poco di buono, ignorando il fatto che in questo modo si fa solo un favore alle mignotte vere, che si sentono in questo modo rassicurate dal fatto di appartenere tutte alla stessa categoria. Non è così, esistono ancora donne integerrime, inflessibili e dall’animo incorruttibile, e così è nella politica. Esistono uomini anche di governo che hanno servito il territorio con onestà e con dedizione. Diffidate quindi, da qui a qualche tempo, dei “giovani vecchi” della politica che si preparano a lanciare l’amo. La scelta è tra mala politica e buona politica, non tra mala politica e anti politica.