La confessione di Mario Monti: “Senza di me Berlusconi al Quirinale”

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Una lunga intervista a Mario Monti. Un’intervista – come scrive il quotidiano Libero – in sui il senatore a vita parla del passato, del presente e del futuro. In  particolare, l’elezione del Presidente della Repubblica. Il giornalista de La Stampa gli fa notare come, se non avesse fondato Scelta Civica, se non avesse corso per le elezioni politiche del 2013 lui sarebbe uno dei candidati. “Oggi non corro nessun rischio, ma nel 2016, prima che venisse eletto Giorgio Napolitani, Silvio Berlusconi aveva proposta al centrosinistra una rosa con i nomi di Giuliano Amato, Lamberto Dini, Franco Marini e il mio. Nel 2013, allo scadere del settennato di Napolitano, molti dicevano che sarei stato il successore naturale. Ma oggi le cose sono molto diverse”. Ma l’ex premier aggiunge un altro dettaglio: “Se non avessi presentato Scelta Civica oggi non ci sarebbe nessun presidente da eleggere perché, nel 2013, senza Sc in Parlamento, ci sarebbe stata una maggioranza sufficiente ad eleggere un nuovo presidente che verosimilmente sarebbe rimasto in carica sette anni. Sc nelle politiche di febbraio aveva preso circa il 10 per cento”. E ancora: “Senza Scelta Civica nella primavera del 2013 un esponente del centrodestra sarebbe stato eletto Capo dello Stato (verosimilmente Silvio Berlusconi) e un altro suo esponente sarebbe diventato capo del governo. Invece si è addivenuto alla rielezione del presidente Napolitano e, su sua nomina, ad Enrico Letta come presidente del Consiglio, sorretto da una grande coalizione al quale è succeduto con formula simile, Matteo Renzi nel febbraio 2014″.

Le pagelle a Renzi e a Letta – Monti si sofferma sia sull’operato di Enrico Letta che di Renzi, ritiene che si è perso troppo tempo, dice che l’Italia ha bisogno di crescita e che Letta “ha esitato per mesi prima di adottare, il giorno precedente, la fine del suo governo, un contratto di coalizione. Ha cercato di tenere Berlusconi nella maggioranza anche dichiarando l’obiettivo di abolire l’Imu sulla prima casa, operazione non riuscita”. E su Renzi: “Si è mosso fin dall’inizio con molta determinazione, si è concentrato anch’egli su una misura certo popolare ma finanziariamente molto impegnativa (gli 80 euro) che non pare avere sorito gli effetti economici ma ha seriamente condizioni l’insieme delle scelte del governo. 

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