Catania e il caso Ciminiere. Musumeci: “Nessun regalo al Comune”

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419394_352609011497418_1238080238_ndi Daniele Lo Porto

Il “caso Ciminiere” diventa scontro politico. L’iniziativa del Comune che ha ufficiosamente chiesto all’ex Provincia regionale, ente commissariato dal presidente della Regione, di acquisire il centro fieristico, congressuale, culturale delle Ciminiere di viale Africa infuoca il settembre catanese, già di per sé ancora caldo.

Il primo fermo, deciso “no” politico lo pronuncia Nello Musumeci che, nel 1996, da presidente della Provincia, aprì Le Ciminiere e ne fece, fino al 2003, un preciso punto di riferimento per eventi culturali, espositivi, trasformando i vecchi opifici ed i vialetti in un naturale luogo di aggregazione. Prima della fine del secondo mandato Musumeci realizzò anche due musei: quello storico dello Sbarcon in Sicilia 1943 e quello del Cinema.”Mi dispiace che una struttura di così grandi potenzialità non abbia ricevuto le attenzioni che meritava. Basti pensare alla parte fieristica, in una città che ne è priva o gli spazi museali – dichiara Nello Musumeci, attuale deputato all’Ars – che con il Museo dello sbarco e del Cinema  fa in media 50.000 visite l’anno. Nulla rispetto alla capacità attrattiva che potrebbe esercitare se fosse pubblicizzati e inseriti nei circuiti turistici”. Basti pensare che il Museo dello sbarco 1943 ha vissuto una brevissima stagione di visibilità sono nell’estate scorsa, in occasione del settantesimo anniversario dello sbarco, ma su iniziativa esterna rispetto all’Ente di Palazzo Minoriti.

Onorevole Musumeci, cosa ne pensa dell’iniziativa del Comune di “conquistare” Le Ciminiere? “Il patrimonio dell’ex Provincia è vasto ed ha un valore stimato di oltre un miliardo di euro. Fino a quando l’ARS non avrà legiferato in materia questo patrimonio, a mio avviso, appartiene idealmente a tutti e 58 i Comuni. In modo particolare – conclude Musumeci – Le Ciminiere che per la loro stessa funzione sovra comunale non possono essere patrimonio del solo Comune di Catania, ad esempio”.

www.siciliajournal.it

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