Smartphone, lo usano più i ragazzi o i genitori? 8 consigli utili

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Danno le regole ma poi non sempre riescono loro stessi a rispettarle e così i genitori si sentono in colpa per la quantità di tempo che trascorrono online in presenza dei loro figli, e i bambini rimproverano i più adulti di passare troppo tempo “incollati” allo schermo di uno smartphone. Per questo come per tutto quello che conta è la testimonianza.

Dall’ultima ricerca di Norton by Symantec, quasi 3 persone intervistate su 4 (73% in Europa, Medio Oriente e Africa, il 74% in Italia) pensano che i genitori stiano dando un cattivo esempio ai propri figli passando troppo tempo online, e 3 su 10 (il 36% a europeo, il 32% in Italia) addirittura ammettono di essere stati sgridati dai figli per il loro comportamento. Questi dati sottolineano come le famiglie di oggi siano ancora alla ricerca di un giusto equilibrio rispetto al tempo e alle modalità adottate nell’utilizzo delle nuove tecnologie e di Internet, in un mondo sempre più fluido e connesso. 

Svolta su un campione di quasi 7.000 risposte ricevute da genitori di ambo i sessi provenienti da 10 paesi in Europa e Medio Oriente (area EMEA), con bambini di età compresa tra i cinque e i sedici anni, la ricerca My First Device offre approfondimenti e spunti di riflessione sulle sfide affrontate dalla prima generazione di genitori cosiddetti “digital-first”, ovvero quelli con i figli che non hanno mai conosciuto un mondo senza smartphone e tablet. Sulla base dei risultati emersi, i genitori di oggi si affacciano a nuovi scenari rispetto alla corretta educazione in un mondo sempre più digitale e connesso, che mette in discussione metodologie e approcci su diversi temi, tra i quali l’età giusta in cui il loro bambino dovrebbe essere esposto allo schermo di un dispositivo mobile, o quale sia l’età più giusta per dotare un bambino del suo primo device personale. La ricerca esamina anche le abitudini personali in ambito digitale, e quali sono i potenziali effetti, positivi o negativi, sui figli.

“Essere genitori oggi non è semplice”, afferma Ida Setti, Direttore Commerciale Sud Europa Norton. “Le vecchie sfide finalizzate a convincere i bambini a mangiare più verdura e ortaggi, andare a letto in orario e fare i compiti sono ancora lì, ma ci sono nuove problematiche legate alla tecnologia che i genitori devono affrontare. A differenza dei loro figli, la maggior parte dei genitori di oggi non è cresciuta con dispositivi connessi come smartphone e tablet, e ciò lascia loro alle prese con la creazione e l’applicazione di nuove regole legate alla fruizione di contenuti su schermo. “

I risultati principali della ricerca My First Mobile

Fa emergere anche che gli smartphone sono il passatempo preferito da parte dei bambini (il 58% di media in EMEA, addirittura il 71% in Italia), rispetto ai tablet (50% media EMEA, 60% Italia), i videogiochi (40% media EMEA, 55% Italia), la televisione (40% EMEA, 63% Italia), i dolci e le caramelle (38% media EMEA, 63% in Italia) e il cosiddetto “cibo spazzatura” (30% EMEA, 37% in Italia). Inoltre, risulta evidente che i bambini passano più tempo davanti allo schermo di uno smartphone che a giocare all’aperto (2h e 35m di media ogni giorno contro 1h e 58m in media passati all’aperto), con più di un quarto dei genitori che afferma che i loro figli trascorrono online più tempo di loro stessi. 

I bambini britannici sono quelli che passano più tempo davanti ai dispositivi mobili, quasi tre ore al giorno, seguiti dai bambini svedesi (2h e 47m di media) con i bambini italiani a 2h e 24m minuti (ultimi in questa classifica insieme ai bambini polacchi e spagnoli). Ansa