Paternò, l’incognita su Panebianco

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Salvo Panebianco

Salvo Panebianco

di Andrea Di Bella

Si avvicinano le elezioni Amministrative paternesi e si accendono gli animi. I candidati sono pronti ad ufficializzare la loro corsa. La partita più importante si gioca nel centrodestra, che potrebbe affrontare la competizione diviso. In tutto questo pare stia giocando nelle ultime settimane un ruolo relativamente significativo la presunta posizione politica di Salvo Panebianco, ex vicesindaco per il centrodestra fino al 2012 e poi candidato alle elezioni Regionali siciliane di ottobre dello stesso anno.

Ad auspicare una sua discesa in campo, ritenuta da qualcuno aggregatrice di una certa area del centrodestra, sono diversi soggetti politici più o meno attivi tra cui figura certamente il consigliere Francesco Rinina, che ancora in questi ultimi giorni di fine pausa natalizia sembra avere sondato in più occasioni il terreno su un possibile coinvolgimento proprio di Panebianco, a cui deve politicamente molto. Va detto che qualche mese addietro, chiesi personalmente a Salvo Panebianco di essere intervistato per esprimere le sue posizioni politiche anche con la prospettiva delle elezioni Amministrative del 2017. Mi rispose declinando l’invito con gentilezza, da galantuomo quale è, perchè “non essendo più un soggetto politico non vedo il motivo per cui io debba rilasciare interviste”. Giusto, gli dissi, e non se ne fece niente. Ma va comunque precisato che da allora fino ad adesso Panebianco non ha mai né confermato né smentito di essere interessato in qualche modo alla corsa da candidato sindaco. 

Non che sia determinante in qualche modo (ritenuto Panebianco una personalità influente della politica di questa città ma non certo imprescindibile); ad ogni modo sarebbe auspicabile che si decida – se davvero ritiene di dovere compiere nuovamente un passo in avanti – a sciogliere la riserva in un modo o nell’altro in maniera definitiva. Rispetto ad altri suoi potenziali competitor ha a suo svantaggio il fatto di essere sostanzialmente uscito dalla scena politica della città per quasi cinque anni. Avrebbe quindi molta strada da recuperare, anche in termini di visibilità. Ed anche nel caso in cui non fosse interessato alla partita, e nonostante non sia confacente al protocollo che si conviene in questi casi, forse sarebbe opportuno che Panebianco si esprimesse comunque e pubblicamente, per diradare questo alone di mistero dietro cui si vorrebbe celare un suo ritrovato interesse politico diretto. Specie per rassicurare taluni personaggi che si identificherebbero in Forza Italia, che in più di un’occasione gli avrebbero chiesto un passo in avanti per divenire contrattualmente più appetibili agli occhi dei possibili alleati. In definitiva: si esprima, Panebianco, così che alcuni possano finalmente rasserenarsi.