PAOLA ROSSELLI – Freedom24news.eu – Ultime notizie su politica, attualità e cronaca nazionale e siciliana https://www.freedom24news.eu Mon, 26 Mar 2018 01:51:11 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.3 https://www.freedom24news.eu/wp-content/uploads/2018/04/cropped-PROFILO-FACEBOOK-FREEDOM24-EXTRA-2-32x32.png PAOLA ROSSELLI – Freedom24news.eu – Ultime notizie su politica, attualità e cronaca nazionale e siciliana https://www.freedom24news.eu 32 32 Ma che Governo sarà? https://www.freedom24news.eu/archives/17663 Mon, 26 Mar 2018 01:49:23 +0000 http://www.freedom24news.eu/?p=17663 di Paola Rosselli*

Passata la sbornia delle elezioni e della campagna elettorale forse più cruenta e impegnativa della storia repubblicana, ed eletti i presidenti di Camera e Senato, la domanda delle domande di queste ore è: che Governo sarà? Ad oggi appare molto difficile dirlo, ma meno difficile dell’indomani delle elezioni. I dati certi da analizzare sono quelli accaduti fino ad oggi e da quelli bisognerebbe partire. Cominciamo dalla parte più facile, l’assenza del Pd: non pervenuto in queste dinamiche di votazione dei vertici parlamentari. La “coalizione meno perdente” delle altre, vale a dire il Centrodestra, nella partita delle presidenze tra alti e bassi ha portato a casa il risultato: di fatto ne esce rafforzata l’alleanza, ma tra tutti ne esce rafforzato più uno dei membri di essa, Matteo Salvini, colui che ha saputo tessere una fitta ragnatela per ingabbiare un po’ tutti alle proprie responsabilità. I Cinquestelle sono quelli che ne escono meno bene: esaltati per la Presidenza della Camera ottenuta, ma sconfitti nella vocazione anticasta. Della casta, con tutti i suoi vizi e con tutte le inclinazioni agli accordi del caso, ne fanno parte adesso a tutti gli effetti ance loro e ne fanno proprie le tradizioni consolidate della trattativa, del cedere per ricevere.

La sala del Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi.

La sala del Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi.

Quale Governo adesso? In base ai numeri, nelle urne e in Parlamento, avvantaggiato dovrebbe partire il Centrodestra e il suo candidato premier designato Matteo Salvini, che nella logica quirinalizia dovrebbe ricevere l’incarico. Dove troverà i voti mancanti per la fiducia? Li troverà verosimilmente in giro, nel Parlamento. Giorgia Meloni oggi ha dato un’indicazione chiara di linea da tenere: non cerchiamo accordi con partiti, ma puntiamo sui singoli: in parole povere equivale ad una ricerca di attenzione da parte di quei parlamentari che più hanno da perdere in caso di caduta anticipata della Legislatura, cioè tutti coloro provenienti dal movimento che difficilmente saranno ricandidati per il secondo mandato e molto probabilmente avranno l’unica occasione di restare per i prossimi cinque anni. Eventualmente di fronte all’impossibilità di far nascere un Governo politico, col rischio di tornare a casa precocemente, da qui si è pronti a scommettere che in molti diverrano i nuovi “responsabili”, ed il gioco sarà fatto. Ad ogni modo, date le condizioni difficili di partenza, crediamo che qualunque Esecutivo dovesse nascere resterà in carica meno dei tempi canonici. Tutti hanno l’interesse a non erodere il proprio consenso elettorale, bruciandosi con accordi e compromessi. Meglio un Governo cosiddetto “di scopo”, una nuova legge elettorale e poi a nuove elezioni. *vicedirettore online Freedom24 News

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Il ritorno di fiamma dopo il tradimento https://www.freedom24news.eu/archives/11285 Fri, 05 Aug 2016 21:57:06 +0000 http://www.freedom24news.eu/?p=11285 Schifani e Berlusconi

Schifani e Berlusconi

di Paola Rosselli

Si è appreso del rientro di Renato Schifani in Forza Italia, tra il giubilo di Silvio Berlusconi che ne da notizia con una nota del movimento azzurro: “Il presidente ha accolto con favore il suo ritorno”. Certo che di questi tempi il Cav sembra non azzeccarne una: non è bastata la dura lezione dei suoi elettori romani, in occasione delle amministrative per il Campidoglio, che hanno portato Forza Italia ai minimi storici nella Capitale dopo il sostegno tattico ad Alfio Marchini. E’ chiara l’irrequietezza degli elettori di centrodestra che da un lato vogliono rimanere fedeli al grande e storico condottiero, e dall’altro storcono il naso di fronte a scelte confusionarie che rimembrano la vecchia gestione del partito, voltando le spalle alla forza giovane e nuova dei vari Salvini e Meloni, sperando in  una nuova aggregazione di centrodestra più centro che destra. Si sperano e auspicano nuove alleanze e programmi, anche di fronte all’avanzare dei Cinquestelle.

Sembra si ritorni al passato, nella speranza di riacchiappare i grandi numeri che furono. Continuando così, una vana illusione. I balletti e i cambia-casacca dei vari Alfano, Quagliariello, Verdini non hanno lasciato indifferenti gli elettori, che di fronte a problemi impellenti come la scure fiscale, le politiche sociali e del lavoro e non ultima il terrorismo, spererebbero nel pugno duro per affrontare le contingenze. Ed invece si ritrovano uomini che hanno sostenuto senza esitare il centrosinistra e le sue politiche soft contro l’immigrazione clandestina, per esempio. Un Pd che non fa altro – insieme a questo periodico arrancare del centrodestra – di dirigere consensi verso quel voto di protesta per i nuovi movimenti emergenti. Il malcontento è galoppante, si sente ed è strano come un uomo di grande intuito come Berlusconi non se ne accorga. A quando il rientro in pompa magna di Verdini? A questo punto non ci sarebbe da stupirsi.

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Turchia in Europa? No, grazie https://www.freedom24news.eu/archives/11040 Fri, 22 Jul 2016 21:00:24 +0000 http://www.freedom24news.eu/?p=11040 Tayyp Erdogan, presidente turco

Tayyp Erdogan, presidente turco

di Paola Rosselli

La pantomima del Colpo di Stato in Turchia ci ha messo tutti davanti ad una questione sopita: l’ingresso della Turchia nell’Unione Europea. Ad una settimana di distanza dal fatto, l’unico cambiamento del tentato golpe è una vera e propria demolizione dello stato di diritto. Erdogan ha pensato bene di tuffarsi a pesce nella situazione, per disfarsi di gente scomoda e instaurare un vero e proprio stato di terrore. Eravamo rimasti alla notte di una settimana fa, quando ancora sconvolti dai fatti di Nizza venivamo catapultati nella notte turca, con notizie frammentarie di un Tayyp Erdogan in fuga verso capitali europee e il controllo dell’esercito dei palazzi del potere. Ma ci risvegliavamo con un presidente turco in rientro verso il suo Paese più forte che mai, e l’esercito in fuga. Cosa non ha funzionato nel tentato golpe turco? La sfortuna, una serie di grossolani errori dei golpisti e un forte ascendente di Erdogan nella popolazione. Ed intanto Angela Merkel ha già fatto sapere che l’Europa deve “interrompere immediatamente i negoziati con la Turchia” relativamente il suo ingresso nella Ue. Ne ha detta una buona.

Forse è mancato un leader che organizzasse l’esercito e pianificasse l’eliminazione del presidente, che risulta elemento fondamentale per il successo di un golpe. Fatto sta che Erdogan incoraggiato da questa specie di resistenza organizzata per le strade, è tornato in Patria da reggente. Cosa lascia dietro di sè? Epurazioni, arresti, sommosse, ricambio di tutti i vertici civili e militari e cancellazione delle libertà individuali. L’istituzione di un vero e proprio stato islamico. Non dimenticherà facilmente il nuovo dittatore europeo e nemmeno noi: Turchia in Europa? No, Grazie.

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Je suis Nizza non basta https://www.freedom24news.eu/archives/10925 Fri, 15 Jul 2016 22:50:16 +0000 http://www.freedom24news.eu/?p=10925 attentato-nizza4-1000x600

di Paola Rosselli

E’ accaduto ancora e accadrà ancora. L’ennesimo atto terroristico islamico ha sconvolto la nostra quotidianità, minato le nostre certezze. E’ stato scritto che il vile attentatore non avesse contatti con cellule terroristiche e che fosse un cosiddetto “lupo solitario”, il che sarebbe stato anche peggio perchè vorrebbe dire che dovremmo stare nel terrore quotidiano che qualsiasi psicopatico si alzi e decida di uccidere in nome di quel Dio di odio che dopo anni e anni , manda messaggi di terrore e morte verso gli infedeli. Il tutto senza che le forze di sicurezza garantiscano adeguatamente l’incolumità dei civili. Invece, delle ultime ore la conferma: accertata la matrice islamica.

Come è stato possibile che in un Paese sotto attacco come la Francia, si sia ancora una volta abbassata la guardia? I servizi francesi due giorni prima avevano inviato le opportune informative, passate completamente inosservate, sulla possibilità di attacco con camion e auto. Quel tir rimasto nove ore in attesa su una strada adiacente al lungomare, con la ridicola scusa di dover scaricare gelati, non ha destato alcun sospetto vista l’imminente manifestazione serale? Intere famiglie falciate come birilli. O ancor peggio i bambini, che sono l’emblema di questa strage: piccoli festanti, gioiosi alla vista dei fuochi d’artificio: una allegra serata trasformata nell’ennesimo massacro di matrice islamica. Perchè è importante dirlo, l’Islam ci sta tutto in questa follia. Anche i bempensanti politici nostrani e le colte penne evitano di far riferimento allo scomodo aggettivo. Non bastano le fiaccolate o qualche gessetto colorato a difenderci da questa mattanza, dobbiamo cominciare a pensare alla restrizione delle nostre libertà religiose, di pensiero, di movimento per difenderci. Non ci sta più bene che chiunque arrivi possa predicare odio e violenza nella propria lingua per combattere chi li ospita. Non ci stanno più bene gli ingressi senza adeguato controllo in nome di una carità pelosa (che poi i veri rifugiati, vale a dire i profughi, sono una minoranza). Chi è lontano deve capire che qui non c’è più né volontà né voglia né tanto meno mezzi per accogliere tutti. Intraprendano rotte mediorientali dove poter trovare simiglianza di ideali, lingua, valori ed anche religione.

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L’immigrazione, Brexit e lo smottamento dell’Unione Europea https://www.freedom24news.eu/archives/10621 Fri, 01 Jul 2016 22:57:56 +0000 http://www.freedom24news.eu/?p=10621 di Paola Rosselli


Immigrazione

Lo tsunami cui abbiamo assistito nei giorni scorsi sul referendum britannico per la fuoriuscita dall’Unione Europea, ha iniziato a rilasciare macerie nel panorama europeo ed internazionale che ci porteremo a lungo come strascico. Il premier David Cameron apprendista stregone ci ha provato, mettendo alla prova la sua autorevolezza nell’ambito del contesto politico europeo, rimediando una magra figura e una batosta storica. Ha fallito su tutta la linea: ha prevalso quella primitiva paura degli inglesi di mantenersi un passo indietro (la storia viene da lontano, con il rifiuto dell’adozione dell’euro come moneta ufficiale). Dimissioni già annunciate, e in Europa si scalpita – come ritorsione – per affrettare i tempi e dare degna punizione agli inglesi, agevolando la fuoriuscita. Ma i tempi sono stabiliti e le procedure regolate dai trattati.

Interroghiamoci sul reale motivo di questa crepa nell’Unione, cancellando la scusa di facciata dell’economia, dell’incertezza monetaria e della crisi. Il vero motivo ha un nome e cognome: politica di immigrazione nell’Ue. Gioiscono i vari movimenti indipendentisti che hanno fatto della lotta contro l’immigrazione fuori controllo il proprio punto di forza. I vari Farage, Salvini, Le Pen, Wildwers, che portano avanti da sempre nelle proprie patrie e in Europa battaglie contro questa ormai innegabile “invasione” sono rinvigoriti, forti del risultato, e fremono per passare all’incasso. Secondo l’European Council on Foreign Relations sarebbero pronte ben 34 richieste di referendum di stampo nazionalista per uscire dall’UE, tutti promossi da partiti di destra contrari da sempre a questa Unione Europea e conseguenti politiche sociali ed economiche. Gli inglesi intanto si tirano fuori dalla gestione di questa marea immensa di extracomunitari che arriva ogni giorno sulle nostre coste, si sono stufati di sborsare quattrini a fronte di provvedimenti che più che scoraggiare incentivano l’enorme trasferimento di massa di disperati. La logica del “ognuno curi il proprio orticello” ha prevalso. Ne facciano degna riflessione Angela Merkel e dintorni, per evitare di ritrovarsi tra le mani una Unione – se ancora puo’ chiamarsi tale – sgretolata e a pezzi.

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