Berlusconi alla scuola della Lega: “Uniti contiamo. Avanti con Salvini”

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Silvio Berlusconi alla scuola politica della Lega organizzata a Milano

Silvio Berlusconi alla scuola politica della Lega organizzata a Milano

Come riportato dal quotidiano IlGiornale, Silvio Berlusconi è arrivato puntualissimo, nel cuore di Milano, alla scuola di formazione politica della Lega. Un «docente» accolto con affetto. Presentato e applaudito come l’ultimo presidente del Consiglio democraticamente eletto in Italia, ormai 7 anni e mezzo fa. Sulla scia della piazza unitaria di Bologna lancia l’appello agli alleati. «Voi – avverte – siete qui coscienti che da soli non contate niente. Io sono qui cosciente che da solo non conto niente. E anche la signora Meloni è cosciente che da sola non conta niente». Con questa consapevolezza il leader di Forza Italia guarda al prossimo appuntamento col voto politico, in un Paese provato da quattro emergenze. Sicurezza, democrazia, giustizia ed economia. «In Italia ci sono 700 furti al giorno, ormai la sicurezza è una cosa solo per ricchi». E «vengono svaligiati frigoriferi e cucine, segno che è la fame l’imperativo di chi ruba». «Se non estirpiamo il fenomeno Isis ci saranno altri milioni di migranti in arrivo in Europa e una buona parte si fermerà in Italia». Inevitabile lo sguardo allo stato islamico che minaccia l’Europa. Per sconfiggerlo – avverte – «non c’è altro modo che estirparlo alla radice», con una «grande coalizione» che lo chiuda «in una morsa».

L’applausometro della sala va al massimo quando cita Vladimir Putin.Berlusconi torna a prefigurare la riforma della giustizia. Ma ricostruisce anche la controversa vicenda che ha portato alla caduta del suo governo nel 2011. Descrive l’emergenza democrazia di un Paese in cui il partito di governo ha avuto un voto su sei, mentre il premier scrive leggi elettorali e riforme, in un sistema «fatto per sé» che si può chiamare «regime». Se il gradimento di Renzi in sala è rasoterra, Berlusconi lo stronca: «È un vecchio democristiano, anche se è giovane». «Ha perso dieci punti». E rischia fuoriuscite. Ecco quindi l’urgenza di un centrodestra che convinca i tanti indecisi. Tre gli schieramenti che si contendono il Paese. La sinistra, che però ha nel suo dna «l’espansione del potere» con la spesa pubblica. Poi i 5 Stelle, con due giovani che bucano il video come Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. «Avercene» ha detto, ma anche Matteo Salvini «è bravissimo», «ha preso la Lega che era al 4% e l’ha portata al 14%» e poi «siamo sempre andati d’accordo perché siamo milanisti». Ecco, appunto, il centrodestra, a cui tocca una «grande crociata per la democrazia e la libertà». La sala esplode all’idea della flat tax, una delle proposte economiche citate (come la pensione minima a mille euro e un sistema previdenziale per le «mamme»). «Dobbiamo tornare al governo altrimenti in futuro vedo molte incertezze e pericoli». Prima prova le Comunali, a partire da Milano, dove Berlusconi vede in Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, un candidato «strepitoso», anche se «abbiamo sondaggi in corso su tutte le città e secondo i risultati ci orienteremmo». Comunque, niente preclusioni politiche: «Non si tratta di trascurare qualcuno o meno – risponde su Ncd – Abbiamo un programma preciso e tutti coloro che convergono su questo programma sono i benvenuti». Una riposta a chi, come il governatore ligure Giovanni Toti, si preoccupa del radicamento al centro. La convinzione è che con un centrodestra unito non ce n’è più per nessuno.