SEGNI DEI TEMPI – Amare Gesù attraverso i Comandamenti

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In Gv 14, 23 Gesù dice: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui». L’uso del condizionale ci dice che può capitare che ci possa essere chi non lo ama. E noi? Amiamo Gesù: è una domanda che dovremmo farci spesso. Ma come facciamo a sapere se lo amiamo? La regola o la misura del nostro amore per Lui è l’osservanza dei suoi comandamenti, l’ascolto della sua voce. Sì, perché amore e obbedienza sono le due facce della stessa medaglia. Chi ama, obbedisce e chi obbedisce, imita. Il vero amore porta all’obbedienza, quando invece, viene meno l’amore non si è più capaci neanche di una più piccola sopportazione, si diventa impazienti, lamentosi e critici. Anche le cose più sante diventano un peso enorme per chi è senza amore. Se oggi molti rapporti si trasformano in liti; se non si è più capaci di perdono, misericordia, compassione; se non sappiamo scusarci o accettare le scuse; se non siamo più capaci di sopportazione, accoglienza, ascolto delle ragioni dell’altro; se, soprattutto, non riusciamo a vedere l’altro nella sua dignità umana di essere creato ad immagine e a somiglianza di Dio, forse è perché sta venendo meno nel mondo l’amore, non siamo più capaci di amare e questo perché ci siamo staccati dall’unica fonte dalla quale sgorga il vero amore che è Cristo Signore. Quando l’uomo rinnega, distrugge, addirittura dichiara inutile questa sorgente, si scava, come dice il profeta Geremia (2,13), cisterne screpolate e avvelenate. Occorre, allora, ritornare all’Amore che è Dio, per re-imparare ad amare con un amore concreto che rende presente nel fratello e nel mondo Dio stesso. Come diceva il Santo Curato d’Ars, San Giovanni Maria Vianney: «Amare Dio con tutto il proprio cuore, è amare soltanto Lui, è renderlo presente in tutto quello che amiamo».

Padre Salvatore Alì