Strage nel Beneventano. Uccide un figlio e la moglie, ha confessato

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Ha ammesso tutto Salvatore Ocone, l’uomo fermato dopo la strage familiare nel Beneventano. Durante un lungo interrogatorio con il procuratore di Benevento, nella notte, ha confessato di essere il responsabile dell’omicidio della moglie Elisa Polcino e del figlio quindicenne, oltre che del ferimento gravissimo della figlia di sedici anni.

L’uomo, catturato nelle campagne di Ferrazzano e condotto nella caserma dei carabinieri di Campobasso, è stato poi trasferito in carcere con le accuse di duplice omicidio aggravato, tentato omicidio e sequestro di persona.

In conferenza stampa, il procuratore Gianfranco Scarfò ha ricostruito i fatti: la donna sarebbe stata colpita a morte con una grossa pietra, i figli aggrediti in casa e poi trascinati fino all’auto con cui Ocone ha tentato la fuga. Le indagini dei carabinieri hanno trovato tracce di sangue sia nell’abitazione sia vicino al veicolo.

«Abbiamo capito subito che i ragazzi erano stati colpiti in casa – ha spiegato il colonnello Emanuele Calandro, comandante provinciale – e per questo ci siamo mossi rapidamente per rintracciare l’auto e provare a salvarli». Il procuratore ha confermato che l’indagato ha reso piena confessione, pur non avendo ancora chiarito i motivi del gesto: «Sulle ragioni dovremo approfondire, ma la violenza esercitata è stata di un livello altissimo».