Un messaggio durissimo quello pronunciato da Abu Mazen davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, seppur non di persona ma attraverso un collegamento video. Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, a cui l’amministrazione Trump ha negato il visto per entrare negli Stati Uniti, ha denunciato quanto accade a Gaza, parlando di “genocidio” fatto di “uccisioni e fame” e di “crimini contro l’umanità” imputati agli occupanti israeliani.
Il leader, 89 anni, ha preso la parola a pochi giorni di distanza dal vertice promosso dalla Francia, durante il quale diversi Paesi hanno scelto di riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina. Un segnale che contrasta con la posizione degli Stati Uniti, contrari a questo passo ma al tempo stesso impegnati a bloccare eventuali mosse di annessione della Cisgiordania da parte israeliana.
Alla fine del suo intervento, l’aula dell’Onu ha reagito con un lungo applauso, che ha suggellato l’eco politica e simbolica delle sue parole.








