Entra in vigore il decreto Autovelox. Quello che c’è da sapere

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È entrato in vigore il nuovo decreto Autovelox, che introduce una serie di norme destinate a modificare in modo significativo l’utilizzo dei dispositivi per la rilevazione automatica della velocità. Le novità riguardano distanze minime, condizioni per l’installazione e vincoli operativi a carico dei Comuni.

Il decreto stabilisce che gli autovelox potranno essere installati solo in presenza di condizioni specifiche, tra cui: elevato numero di incidenti registrati negli ultimi cinque anni su un determinato tratto, velocità medie sistematicamente superiori ai limiti consentiti o l’oggettiva impossibilità di procedere alla contestazione immediata delle infrazioni.

Sono inoltre previste distanze minime obbligatorie:

  • 200 metri tra il cartello con il limite e il dispositivo, sulle strade ad alto scorrimento;

  • 75 metri sulle altre strade;

  • 500 metri tra due autovelox su strade ordinarie, che diventano 1 km sulle arterie principali;

  • 3 km tra dispositivi su strade extraurbane, 1 km su quelle extraurbane locali;

  • 4 km in autostrada.

Il decreto impone anche l’obbligo di rendere sempre riconoscibili i dispositivi, che devono essere preceduti da un cartello che impone il limite a non meno di 1 km di distanza.

Un altro aspetto rilevante è la limitazione dell’autonomia dei Comuni: l’installazione dovrà avvenire solo previo accordo con le altre amministrazioni territoriali, in particolare con le Prefetture. Infine, la gestione operativa dei dispositivi sarà affidata esclusivamente alle forze di Polizia, senza possibilità di deleghe a soggetti esterni.