Migranti. “Sui Paesi sicuri decidono i ministri”, la posizione della Cassazione

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Quando si tratta di stabilire quali siano i “paesi sicuri,” il giudice della convalida non può calarsi nei panni del Ministro degli Esteri né prendere decisioni che spettano esclusivamente a quest’ultimo, insieme agli altri ministeri competenti. Questo è quanto precisano i giudici della prima sezione Civile della Cassazione in un’ordinanza interlocutoria, riguardante i ricorsi del governo contro le decisioni del tribunale di Roma, che aveva respinto il trattenimento di migranti in Albania lo scorso ottobre.

La Suprema Corte, accogliendo la richiesta della Procura generale, ha deciso di congelare ogni azione fino a quando la Corte di Giustizia dell’Unione Europea non si esprimerà sulla questione. In attesa del verdetto europeo, la Cassazione si è limitata a formulare una “ipotesi di lavoro,” come spiegato in un documento di 35 pagine, sottolineando che non intende fissare principi vincolanti né influenzare le future decisioni. Un atto che, dicono, rispetta lo spirito di cooperazione tra le diverse giurisdizioni.