Paternò, comunicato di fuoco dei consiglieri Mannino e Ciatto

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ciatto mannino

Comunicato stampa di fuoco dei consiglieri comunali Ignazio Mannino (Pdl-Forza Italia) e Giancarlo Ciatto (Democrazia e Futuro, ex Pd). Di seguito il contenuto integrale:

“Sentiamo oggi la necessità, tanto da rappresentanti delle istituzioni quanto da liberi cittadini, di trasmettere la presente nota al fine di mettere a conoscenza tutti i cittadini della gravissima situazione politico-burocratica che rende oggi la nostra città, permetteteci un neologismo, costretta a subire una Dittatura “Sfascista”. Siamo seriamente preoccupati per quanto di assurdo e paradossale, ed ai limiti della legalità ma di certo oltre l’indecenza, la nostra città subisce oggi, reputiamo che il Palazzo di Città sia ormai uno spiacevole e tormentato teatro dell’assurdo con aspiranti “despoti” che si arrogano il diritto di prendere decisioni in netto contrasto con il principio di democrazia e con i regolamenti comunali nonché con la normativa che concede diritto di iniziativa all’organo consiliare ed ai singoli consiglieri, rappresentanti dei cittadini in quanto eletti dal popolo e da questo delegato a rappresentarli ed a decidere.

Prima di entrare nel merito della questione e del perché ci piace chiamare lo stato attuale delle cose “dittatura Sfascista”, ci sia permessa una breve considerazione e riflessione sulla rappresentatività e sul dovere che “il Consigliere Comunale” ha nel determinarsi rispetto alle questioni politiche in seno al Consiglio Comunale, in quanto ormai ci sembra abitudine consolidata, da parte di alcuni, sottrarsi alle proprie responsabilità e assentarsi sistematicamente in fase di votazione di delibere importanti per la città. E’ ormai costituito in Consiglio Comunale il gruppo degli assenti ingiustificati che ha tra le proprie file sempre gli stessi consiglieri che puntualmente si assentano al momento di decidere questioni importanti come il bilancio, delibere riguardanti l’Urbanistica e l’assetto del territorio, non contrastando in questi casi l’aumento delle tasse ma favorendolo con la propria assenza e la cementificazione irregolare della nostra città. Reputiamo grave tale atteggiamento, ma gravissima la condotta ed il modo di operare da parte del Segretario Comunale che dovrebbe svolgere il compito di collaborazione e funzioni di assistenza giuridico-amministrativa nei confronti degli organi dell’Ente in ordine alla conformità dell’azione amministrativa alle leggi, allo statuto ed ai regolamenti. Ma il condizionale è d’obbligo visti gli ultimi atti che lo stesso si è permesso di consumare ai danni della città contrastando illegittimamente l’azione politica del consiglio comunale e di alcuni consiglieri che si sono visti dimenticate o meglio “depositate” per diversi mesi le proprie proposte di deliberazione senza che queste venissero istruite cosi come prevede prima la legge poi il regolamento comunale di cui lo stesso Sig.Segretario dovrebbe esserne garante.

Ecco attuata la filosofia dello “sfascismo” corrente di pensiero del Filosofo “Cunsolo da Paternò” che consiste nell’Arte del non fare e del porre tutte le questioni ostative rispetto alle Azioni vere e forti, nel concreto lo stesso prima istruisce la proposta di deliberazione per l’annullamento dell’aumento dell’addizionale IRPEF , con la quale il Presidente del Consiglio Laura Bottino sostenuta da altri 10 Consiglieri Comunali( Rau, Faranda, Buttò, Signorello, Valore, Fallica, Tripoli, Cirino e gli scriventi Mannino e Ciatto) stanno dando battaglia alle “menzogne” del Sindaco che propose l’aumento della Tassa minacciando il dissesto economico del Comune di Paternò ed omettendo di inserire in Bilancio un trasferimento dello Stato al Comune per ben 690.000 Euro, per poi disporre un opinabile parere con il quale si cerca di impedire al Consiglio Comunale (o meglio a quei Consiglieri che lo vorranno) di esercitare il proprio ruolo, annullando una Tassa che non serve a scongiurare il dissesto ma solo ad infierire contro lo stato di crisi dei nostri cittadini. Questo non è l’unico atto diretto ad ostacolare l’azione politica ed a negare il diritto d’iniziativa ai Consiglieri Comunali, tanto che lo stesso Segretario in una nota, scritta a seguito dell’ennesimo sollecito da parte della Presidenza del Consiglio per disporre l’istruttoria della pratica, scrive di essere “dispiaciuto” ed aver appreso che “erano depositate e rimaste depositate nel mio ufficio due proposte di iniziativa consiliare, giusto sollecitate stamattina dal presidente del consiglio, che oggi e solo oggi trasmetto a voi per la espressione di pareri”.

Tale nota arriva solo dopo il sollecito e in data 28.10.2014 con prot.429/PCC del 29.10.2014 e si riferisce a proposte di iniziativa consiliare quali: Regolamento per la disciplina del referendum Consultivo, Regolamento per la consulta delle pari opportunità e Regolamento per l’esternalizzazione dei servizi cimiteriali; proposti dai Consiglieri diversi mesi fa e giacenti sulla scrivania del Segretario per mera dimenticanza o perché lo stesso è impegnato a fare il Segretario in almeno un altro Comune oltre quello di Paternò. Altri quali il ‎Regolamento per l’assegnazione degli Orti Sociali, Regolamento di Contablità, Regolamento della Consulta comunale per le politiche sociali, “seppelliti” nei cassetti dei vari uffici, senza che il Segretario ne solleciti l’istruttoria.
Riteniamo assurdo che un Comune importante come il nostro debba avere un Segretario part-time, oltre al Sindaco, che già per impegni lavorativi non può dedicarsi a tempo pieno all’Azione Amministrativa. Tutte proposte di deliberazione importanti per la vita dell’Ente e strategiche come quella riguardante l’Esternalizzazione dei serivizi cimiteriali, proposta dal Consigliere Faranda nel mese di Maggio, e che non è stata ancora trattata per volontà del Segretario che impedisce all’Ente di organizzare meglio i servizi in oggetto traendone un maggior profitto ed una maggiore efficienza. Infine la proposta di istituire il referendum Comunale consultivo che permetterebbe ai cittadini di valutare l’operato del sindaco e della giunta comunale a tutela della democrazia. Nonostante la proposta per tale referendum “sedimenti” nella scrivania del segretario dal 8 Agosto, oggi non può essere esplicato per volontà dell’organo che dovrebbe garantire il consiglio e la città, ma che invece si arroga il diritto di fare politica ed influenzare le scelte o per propria volontà o per volontà di altri che utilizzano impropriamente il ruolo importante che un segretario comunale dovrebbe ricoprire in modo imparziale ed a tutela della legge nonché a garanzie delle norme statutarie e regolamentari”.

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