Guerra tra Israele e Hamas. Lanciati 130 razzi su Tel Aviv

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(Photo by MAHMUD HAMS/AFP)

Almeno 250 i razzi lanciati dall’enclave palestinese verso lo Stato ebraico, che hanno raggiunto Ashdod ed Ashkelon, dove sono morte due donne. Israele ha risposto con attacchi massicci, con razzi e aerei, su 140 obiettivi in cui sono morte almeno 24 persone, tra cui 10 minorenni. L’Ue chiede lo stop delle violenze, ma Israele richiama i riservisti e il capo di Stato maggiore invita a “prepararsi ad un conflitto più esteso”. Netanyahu annuncia: “Abbiamo deciso di accrescere potenza e ritmo degli attacchi”. 

Fra i 28 palestinesi morti a Gaza negli attacchi sferrati da Israele ci sono anche “10 bambini”. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas.

E si ribatte colpo su colpo. In serata Israele colpisce un edifizio di 12 piani a Gaza dove secondo il portavoce militare Hidai Zilberman  “c’erano comandi di organizzazioni terroristiche”. Non tarda la risposta di Hamas, lanciati 130 razzi contro Tel Aviv, un razzo colpisce un edificio a Holon, morta una donna.
poi un razzo sparato da Gaza da Hamas ha centrato una delle infrastrutture strategiche più importanti di Ashkelon: la pipeline del ‘Red-Med Land Bridge’ che collega il Mediterraneo al porto di Eilat sul Mar Rosso. Immagini televisive mostrano un furioso incendio ancora in corso.

Appello degli Usa a palestinesi e israeliani: Basta uccidere civili.  Gli Usa continuano a sostenere la soluzione dei due Stati nel conflitto israelo-palestinese: lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki, ribadendo che l’amministrazione condanna l’escalation delle violenze in Israele. 

In serata, un edificio di almeno 12 piani è stato colpito durante gli attacchi israeliani in un quartiere residenziale di Gaza City. Lo riferiscono i media israeliani secondo cui la struttura è collassata a terra. Secondo la stessa fonte prima dell’attacco i residenti erano stati avvisati più volte di lasciare il palazzo. “Nel palazzo – secondo il portavoce militare Hidai Zilberman – c’erano comandi di organizzazioni terroristiche”.

Attacchi massicci dell’aviazione di Israele sulla Striscia di Gaza: lo riferisce il portavoce militare Hidai Zilberman, precisando che sono entrati in azione 80 velivoli, compresi gli F-35. Un attacco “di una portata che non si vedeva da anni” In uno di questi è rimasto ucciso Iyad Fathi Faik Sharir, secondo l’esercito di Israele comandante delle unità anticarro di Hamas.

Hamas riceverà un colpo che non si aspetta”. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu al termine di una consultazione con i vertici militari. “Da ieri abbiamo condotto centinaia di attacchi contro Hamas e Jihad islamica, eliminato comandanti e colpito obiettivi di qualità”. Un edificio a nord di Gaza City sarebbe stato colpito durante gli attacchi di Israele. Il bilancio aggiornato a Gaza delle vittime degli attacchi israeliani iniziati ieri è di 28 morti e di 152 feriti. Lo riferisce il ministero della Sanità locale.

Sono più di 70 i feriti israeliani curati all’ospedale Barzilai di Ashkelon a causa dei razzi lanciati da Gaza. Lo riferiscono fonti mediche, citate dai media. Dei feriti, oltre 30 sono in pronto soccorso e 2 in gravi condizioni. Secondo il portavoce militare, finora da Gaza sono stati lanciati 480 razzi verso Israele: du questi, ha precisato, 200 sono stati intercettati dal sistema anti-missili Iron Dome. Altri 150 sono esplosi all’interno del territorio della Striscia.

Hamas ha lanciando una grande salva di razzi verso Ashdod, circa 40 chilometri a nord di Gaza. Si è trattato di circa 40 razzi in pochi minuti. Lo riferiscono i media. La popolazione ha avuto ordine di entrare nelle stanze protette. Un edificio della città è stato colpito e, secondo il Pronto Soccorso israeliano (Magen David Adom), ci sono due persone ferite e altre 5 in stato di shock. Hammed a-Rakeb, un dirigente di Hamas citato dalla radio pubblica israeliana, ha affermato che questo attacco è una risposta ad attacchi lanciati in precedenza da Israele contro appartamenti dove si trovavano comandanti militari. 

Intanto a Gaza, un’automobile che transitava nel rione di Sajaya è stata centrata da un razzo sparato da un velivolo militare israeliano e sette persone sono rimaste ferite. Una di queste è in condizioni gravi. Lo ha riferito la radio al-Aqsa, di Hamas. Secondo la emittente al momento dell’attacco la strada era molto affollata e parte dei feriti sono passanti che si trovavano nelle immediate vicinanze. 

Sono risuonate le sirene di allarme ad Ashkelon – ha fatto sapere l’esercito israeliano – la città è una delle più colpite. Le sirene sono entrate in funzione anche nelle zone israeliane attorno alla Striscia. Intanto sono state richiamate 8 compagnie di riservisti della Guardia di frontiera per far fronte agli estesi disordini nelle località arabe di Israele e sono state schierate ulteriori batterie di artiglieria al confine con la Striscia. Un segnale che secondo i media indica che l’apparato militare israeliano si prepara ad un conflitto ancora più duro. L’esercito ha poi esteso le zone interdette al traffico civile per timore di razzi anticarro dall’enclave palestinese. Due donne israeliane sono rimaste uccise oggi dopo che gli edifici in cui si trovavano ad Ashkelon, nel sud di Israele, sono stati centrati da razzi di Hamas sparati da Gaza. Lo ha riferito la radio militare. Un’altra persona anziana è in fin di vita. Si tratta dei primi morti in Israele dall’inizio degli attacchi di Hamas.

Israele inoltre si appresta a richiamare 5 mila riservisti. Il ministro della Difesa Benny Gantz ha dato il via libera all’esercito per molte unità, compreso il Comando del Fronte sud, quello a diretto contatto con la Striscia. “Questo – ha spiegato Gantz – è per continuare l’operazione ‘Guardiano delle Mura’ e per rafforzare il Fronte interno”.

Due comandanti della Jihad islamica sono rimasti uccisi in un attacco condotto dall’aviazione israeliana contro un appartamento in un grande condominio nel rione Rimal di Gaza. Il braccio armato della Jihad islamica ha identificato gli uccisi in Kamel Kuraika e Sameh al-Mamluk. Con loro è rimasto ferito in modo grave un altro comandante della Jihad islamica, Muhammad abu al-Atta. Si tratta del fratello di Baha abu al-Atta, il leader militare della Jihad islamica nel nord della Striscia ucciso da Israele nel 2019. Intanto l’ala militare di Hamas afferma di aver subito perdite in un altro attacco israeliano, a sud di Gaza. 

L’Alto commissariato Onu per i diritti umani ha condannato “tutte le violenze” e le violazioni del diritto internazionale nell’ambito delle tensioni a Gerusalemme e nella Striscia di Gaza negli ultimi giorni. “Siamo profondamente preoccupati dalla escalation delle violenze nei territori palestinesi occupati, Gerusalemme est inclusa, e in Israele nei giorni scorsi”, ha detto oggi a Ginevra il portavoce dell’Alto commissariato per i diritti umani, Rupert Colville. “Condanniamo tutte le violenza e l’incitamento alla violenza, nonché le divisioni etniche e le provocazioni”, ha aggiunto.

Le operazioni militari iniziate ieri fra Hamas ed Israele sono state chiamate dall’esercito israeliano ‘Operazione Guardiano delle Mura’. I vertici militari presumono che proseguirà per diversi giorni. A Gaza le milizie palestinesi hanno allestito una sala comune di operazioni. Nei loro media i lanci di razzi verso Israele sono chiamati ‘Operazione Spada di Gerusalemme’. In un video diffuso sul web, l’ala militare di Hamas ha affermato: ‘Gerusalemme ha chiamato, Gaza ha risposto’. 

Dalla Striscia, secondo il portavoce militare, sono stati lanciati ieri oltre 250 razzi verso lo Stato ebraico. I lanci sono proseguiti anche stamane, con un attacco ad Ashkelon, cittadina costiera non lontano dalla Striscia. Almeno 6 israeliani sono stati feriti dai razzi lanciati da Gaza. I razzi hanno colpito un edificio: in un appartamento il capofamiglia – secondo i media – è stato ferito in modo grave, mentre la moglie ed i loro due bambini in maniera leggera. In un altro appartamento, ad essere state ferite sono due persone.

L’aviazione israeliana ha colpito 130 obiettivi militari a Gaza. Nel corso degli attacchi a Gaza di ieri sono rimaste uccise 24 persone, fra cui nove minori. E’ il bilancio aggiornato fornito dal ministero della Sanità di Hamas, citato dall’agenzia di stampa palestinese Maan. Queste cifre, precisa l’agenzia, includono tre persone colpite stamane nel campo profughi Shati, presso Gaza. I feriti sono oltre 100.

Incidenti fra dimostranti palestinesi e la polizia israeliana si sono verificati a Gerusalemme est. Manifestazioni di protesta anche in località arabe di Israele.

Gravi disordini sono avvenuti la scorsa notte anche nella città a popolazione mista di Lod, a est di Tel Aviv. Secondo il quotidiano Makor Rishon dimostranti arabi hanno attaccato residenti ebrei in due rioni della città. Negli incidenti due dimostranti sono stati feriti da colpi di arma da fuoco ed uno di essi è deceduto poco dopo il ricovero in un ospedale cittadino. A quanto pare è stato colpito da un ebreo che temeva che sarebbe stato linciato dai dimostranti dopo che avevano già attaccato un commissariato di polizia, un museo e un collegio rabbinico.

L’ULTIMATUM – Ieri Hamas ha dato tempo ad Israele “fino alle 18 (le 17 in Italia) per far uscire i suoi soldati e i suoi coloni dalla Moschea Al Aqsa e dal rione di Sheikh Jarrah e di rilasciare chi è stato arrestato in questi giorni”. Lo ha detto il portavoce dell’ala militare di Hamas Abu Odeiba aggiungendo: “Siete stati avvertiti”.

L’UNIONE EUROPEA – “C’è una seria preoccupazione per quanto sta accadendo” sulla Spianata delle Mosche a Gerusalemme. “E si invita ad evitare di alimentare le tensioni”. Lo dichiara l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, al termine del Consiglio Esteri Ue.

Secondo il primo ministro israeliano Netanyahu “Hamas ha varcato una linea rossa” lanciando razzi su Gerusalemme e “pagherà un duro prezzo”. L’escalation ha allertato il mondo intero ed ha suscitato le dure condanne da parte araba. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, si è detto preoccupato “per le continue violenze nella Gerusalemme Est occupata, nonché per i possibili sgomberi di famiglie palestinesi dalle loro case nei quartieri di Sheikh Jarrah e Silwan”. Il presidente turco Erdogan – che ha parlato con Abu Mazen e con il leader di Hamas Hanyeh – ha annunciato che “la Turchia farà tutto ciò che è in suo potere per mobilitare il mondo intero, e soprattutto il mondo islamico, per fermare il terrorismo e l’occupazione di Israele”. Da Ramallah, l’Autorità palestinese ha bollato come “criminale l’aggressione di Israele”. Ansa