Spread tocca 124 punti, prima volta da novembre. Borsa Milano giù

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Prosegue in negativo (-1,7%) Piazza Affari, in attesa di chiarimenti sul governo e con le difficoltà dovute alla pandemia da coronavirus. Pesanti soprattutto petroliferi e banche.

Col greggio in forte calo (wti -3%) a 51,5 dollari al barile, che gli analisti attribuiscono sia al rafforzamento del dollaro che a timori di un freno della domanda con le nuove restrizioni per il Covid 19 in Cina, male Tenaris (-3,9%), Saipem (-3,3%) e Eni (-2,4%). Con lo spread salito oltre i 124 punti, in forte calo Unicredit (-3,3%), Banco Bpm (-3,2%), Bper (-2,8%), Intesa (-2,2%). Nell’industria sofferenti Leonardo (-3,4%), Prysmian (-2,5%) e Stm (-2,7%) con i semiconduttori. Per le auto perde Stellantis (-2,1%), come il comparto in Europa. Unico titolo in positivo del listino principale Inwit (+0,9%). Sulla parità per i farmaceutici Diasorin (-0,06%), peggio Recordati (-1,1%). Soffre Autogrill (-5%) il giorno dopo l’annuncio di aumento di capitale da 600 milioni. Nel lusso in calo Moncler (1,8%), Safilo (-2,3%) con previsioni negative sui conti.

Wall Street apre negativa. Il Dow Jones perde lo 0,62% a 30.968,18 punti, il Nasdaq cede lo 0,43% a 13.483,98 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,48% a 3.834,47 punti.

Proseguono in rosso le principali Borse europee con l’apertura in negativo di Wall Street, con il pmi sia manifatturiero che dei servizi in crescita a gennaio negli Usa, mentre l’Eurozona ha incassato un calo. Sempre in primo piano i problemi del Covid 19, con le difficoltà per i vaccini. Non si scompone l’oro (-0,9%) a 1.852 dollari l’oncia. La migliore è Francoforte (-0,2%), seguita da Londra (-0,4%), Parigi (-0,8%) e Madrid (-1,2%). Fanalino di coda Milano (-1,5%), con lo spread in salita verso 126 punti, con l’attenzione agli sviluppi della crisi di governo e Moody’s che avverte che un’eventuale incapacità di utilizzare il Recovery potrebbe causare pressioni sul rating del Paese. L’indice d’area del Vecchio continente, Stoxx 600, perde lo 0,8%. Tra i petroliferi la peggio va a Aker (-3,8%) e Royal Dutch (-2,6%), col greggio in deciso calo (wti -2,5%) a 51,8 dollari al barile, motivato dagli analisti col rafforzamento del dollaro e i timori di un congelamento della domanda dalla Cina per nuove restrizioni da coronavirus. Nell’acciaio giù soprattutto ArcelorMittal (-2,4%) e Thyssenkrupp (-1,9%). Tutte in rosso le banche, a partire da Banco de Sabadell (-4,9%), Bawag (-3,7%), SocGen (-3,6%) e Caixa (-3%). Auto in ordine sparso, con i guadagni maggiori per Volkswagen (+3,4%) e Porsche (+2%), entrambe dopo i conti, mentre scendono Renault (-2,4%) e Stellantis (-2% a Milano). In sofferenza i componenti, più di tutti Faurecia (-2,4%). A più velocità i farmaceutici, con rialzi per AstraZeneca (+1,1%), per cui dovrebbe arrivare presto il via libera dell’Ema al vaccino, ma anche Roche (+0,5%). In ribasso altri, come Vifor (-7%) e Merck (-1,2%). Ansa