Roma, il caso Marra e la moda del “Scusa, ho sbagliato”

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Marra e Raggi

Marra e Raggi

di Andrea Di Bella

Domanda: è possibile nessuno abbia dubitato di tale Marra? Possibile che un movimento tanto attaccato al curriculum e all’onestà dei suoi iscritti e rappresentanti non abbia dato un’occhiata proprio a quello di Marra ed anzi lo abbia difeso a spada tratta quando qualcuno sollevava dubbi? “Noi ci siamo fidati di lui e probabilmente abbiamo sbagliato”, dice candidamente la Raggi. E stop. A questi grillini, che ieri hanno seppellito di insulti anche il sottoscritto a seguito della pubblicazione di un post sui social in cui li ho definiti “donne e uomini normali, che sbagliano e commettono reati anche gravi esattamente come i componenti di tutti gli altri partiti”, verrebbe da dire alcune cose. La prima: cosa voleva dire Virginia Raggi quando ad inizio del suo mandato pose un aut aut proprio su Marra? “Lui non si tocca, oppure mi dimetto”, diceva Raggi. Giusto ieri è stato derubricato a “uno dei 25 mila dipendenti di Roma Capitale”. Uno qualsiasi, insomma. E poi “Ho sbagliato”, la stessa frase che Luigi Di Maio pronunziò dinanzi una folla festante a seguito dello scandalo ormai famoso delle mail lette e non lette. “Scusa” è il nuovo leitmotiv, la nuova formuletta scritta sul foglio da pronunciare ogni quando capiti un pastrocchio. E tutti giù ad applaudire. Contenti loro.

Un appunto. Si invita i lettori a fare un giro sui social e a sbirciare dentro le pagine dei pentastellati d’assalto: troverete insulti e condanne precise e definitive all’indirizzo del sindaco di Milano Beppe Sala, ad oggi indagato per fatti legati all’Expo di cui è stato commissario. Indagato, non arrestato. E’ l’ormai classicissimo doppiopesismo all’italiana che adesso inizia un po’ a nauseare. Questa presunta superiorità morale, etica ed anche culturale di elettori e militanti Cinquestelle, alla stregua del Pds di una volta, rumoreggia assai al grido di “Onestà, onestà”, rimanendo spesso e volentieri appuntato alle evidenze. Le firme false di Palermo sembrano siano passate nel dimenticatoio, impegnati come eravamo ad informarci sulla caduta di Renzi dopo il 4 dicembre. Questi sono peggio degli altri, ve lo dice uno che li segue costantemente quasi a voler fare uno studio certosino e rigoroso. Questi baldanzosi sono peggio degli altri perchè hanno poggiato e continuano a poggiare tutte le loro campagne elettorali, e poi anche le attività politiche, sul rigore morale e su una integrità che infrange il più delle volte con realtà spregiudicate, come ci suggeriscono le cronache. Smettiamola col gne gne quotidiano, finiamola con questo atteggiarsi a servi del perbenismo cronico quando si è intonsi di melma fino al midollo esattamente come gli altri se non peggio. Siete una proposta politica alla stregua dei partiti di destra e di sinistra, di sotto e di sopra. Si confrontassero sui programmi e non su chi è più bravo a non essere delinquente, perchè in quel caso la lotta potrebbe non produrre alcun vincitore.