A Paternò la nuova Irpef stana le complicità interessate

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di Aldo Motta

Basta con le sceneggiate. Basta con le complicità interessate. Circa sei mila paternesi qualche tempo fa hanno dimostrato e documentato con una petizione popolare, indirizzata alla Corte dei Conti ed alla Procura Generale della Repubblica, che lo 0,8% di addizionale Irpef adottato dal sindaco di Paternò Mauro Mangano era ingiusto ed ingiustificato. A poco è servito perchè una comitiva di irresponsabili, invece di rimediare hanno preteso dalle tasche dei cittadini (ovvero dai loro redditi) un milione e quattrocento mila euro, per spenderli voracemente anche se la assoluta e comprovata gravità finanziaria dell’Ente Comunale non lo permetteva. Poi hanno dimezzato l’Irpef (dallo 0,8% allo 0,4%) e vi sono state nuove sceneggiate degli eroici venditori di fumo: dal sindaco Mangano (il quale informava buono buono la città di avere dimezzato le tasse) al consigliere Alfio Virgolini che, da eletto di minoranza aiutante di campo della maggioranza, ci teneva e ci tiene (vedi quotidiano La Sicilia del 31 luglio scorso) a che fosse dato atto che del capolavoro lui era “l’ideatore”.

Fin qui tutto bene. Peccato però che alla fine è risultato come l’operazione, messa in atto senza disponibilità, aveva fatto saltare il banco. Che fanno allora i nostri eroi? Si godono ancora qualche mese di ringraziamenti da parte di qualche sparuto ed inconsapevole cittadino fino a quando, semplicisticamente e con assoluta mancanza di vergogna, se ne escono con la necessità di riportare l’Irpef allo 0,8%. Un gioco, praticamente. Il tentativo fallisce e saltano le finanze comunali (in questo frangente faccia il proprio dovere il Collegio dei Revisori dei Conti). Se questo è purtroppo il grave stato di cose, amareggia prendere atto di come nella buona sostanza la città non ne venga opportunamente informata. La città meriterebbe maggiore rispetto ed informazione