#NoRAI, il mistero di Ferrara: la TV lo vuole e lui si nega o è il contrario?

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di Valerio Musumeci

E quindi niente Giulianone in RAI. Peccato: le indiscrezioni sui prossimi palinsesti del servizio pubblico – l’annuale soap opera di chi resta e chi parte, chi lascia e chi raddoppia – volevano Ferrara autore del nuovo programma di Pietrangelo Buttafuoco nientepopo’ di meno che su Rai2. Provate a immaginare: quello siciliano con la testa dura e la parola fatata, quell’altro romano allevato in Russia e fuori come un balcone (ma fuori in senso lucidissimo, di quella pazzia sana che ha ispirato scrittori e poeti). Il risultato sarebbe stato imperdibile, ma l’Elefantino ha tenuto a smentire per tempo le nostre speranze con un comunicato in centoquaranta caratteri su Twitter: «Gira la falsa notiziola Ferrara-Rai. La smentisco: no Rai, vita tranquilla, e niente pettegolezzi. Il defunto ne aveva orrore. Baci #norai». L’hashtag, notano acutamente alcuni utenti del social cinguettoso, è #norai, mica #NoTV: quindi la smentita potrebbe essere un indizio e il nostro potrebbe sempre ricicciare fuori da qualche altra parte, sulla Mediaset del Cavaliere – chinare il capo – o sull’ex Telemontecarlo di Cairo, anch’essi alle prese con l’esigenza di variopingere i palinsesti per frenare la caduta degli ascolti. Del resto perché snobbare la RAI senza avere un’offerta migliore, specialmente se si è lucidissimamente pazzi come Ferrara? Non lo sappiamo, sono fantasticherie. D’altro canto non è che l’Elefantino sia mai stato, in anni recenti, un grande trattore di share: il suo ultimo programma “Radio Londra”, trasmesso dal 2011 al 2012 su Rai1 in fascia preserale, faceva perdere ascolti al TG1 e dopo un lungo tira e molla si decise di sospenderlo scatenando l’ira del conduttore, che lasciò Mamma Rai accusandola addirittura di mobbing. Un mistero doppio, insomma, questo di Giulianone: lo cercano e fa il timido oppure non lo cercano affatto e lui mette le mani avanti? Chissà.