L’ombra dell’Europa sulle elezioni amministrative

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AMMINISTRATIVE-1

di Francesco Maria Toscano

Quali segnali si colgono dalla lettura dei dati delle elezioni amministrative? In primo luogo pare evidente come la narrazione “renziana” non incanti più nessuno. Crisi economica galoppante, disperazione giovanile, continui fallimenti di aziende e imprese falcidiate da una deflazione che non lascia scampo hanno naturalmente indebolito la leadership di cartapesta dell’ennesimo burattino imposto al potere dalla massoneria mondialista guidata nel Vecchio Continente da un concentrato di malvagità allo stato puro come Mario Draghi. Il voto serve solo per mascherare le dinamiche reali di potere. Al vertice della piramide sono assisi i soliti proprietari di grandi banche d’affari che, sul modello Jp Morgan, impongono la revisione della nostra Costituzione antifascista; l’amministratore delegato al quale i poteri di cui sopra hanno affidato il compito di trasformare in poco tempo l’Italia in un lager a cielo aperto è Giorgio Napolitano, inventore per conto terzi dei governi Monti, Letta e, per l’appunto, Renzi. Intorno a questo asse del male, piegato agli interessi della finanza speculativa e dell’industria bellica a stelle e strisce (vedi guerra in Libia voluta da Re Giorgio), ruotano una serie di personaggi più o meno incisivi che si riconoscono in un sistema nel suo insieme criminale, ovvero il “Nazismo Tecnocratico” oggetto del mio prossimo libro di imminente uscita.

Mentre però i moderni torturatori possono contare su una fitta rete di appoggi e complicità, in Italia e all’estero, i nuovi Resistenti – quelli che cioè provano a frenare la furia omicidiaria dei luciferini personaggi ora al potere – viaggiano in ordine sparso, perdendosi in mille rivoli per la gioia degli assassini in doppio petto che in ogni tempo e in ogni luogo prosperano sulle note del famoso adagio “divide et impera”. A Milano Sala fortunatamente arranca, rischiando seriamente di prendere una sonora bastonatura al secondo turno; a Napoli de Magistris macina le velleità della Valente, renziana appoggiata pure dal “padre della Patria” Denis Verdini. A Torino l’ex comunista Fassino, ora divenuto acritico difensore degli interessi della casta padronale, non è riuscito a chiudere la partita contro Chiara Appendino, giovane pentastellata che si guadagna due settimane per sperare nel miracolo. Neppure a Bologna il Pd chiude la partita al primo turno, costringendo Merola ad affrontare un ballottaggio pieno di incognite contro la leghista Borgonzoni.

A Roma però l’idiozia degli oppositori regala al “montiano” (vomito) Giachetti una insperata boccata d’ossigeno, decretando la fine politica di un Silvio Berlusconi che eccelle adesso solo nell’arte di far danni. Giorgia Meloni, senza il velleitario Marchini in mezzo ai piedi, avrebbe agevolmente superato il neoliberista candidato dai piddini all’ombra del Campidoglio, accelerando quel processo di costruzione di un partito “lepenista” e “identitario” di cui l’Italia ha disperatamente bisogno. Invece, la testardaggine di un Berlusconi che continua ad occuparsi di politica quando potrebbe con maggior profitto dedicarsi esclusivamente al “bunga-bunga”, è funzionale ai disegni dei nazisti tecnocratici che in maniera occulta e dall’esterno etero-dirigono le scelte del Pd. Ma che Berlusconi fosse ricattabile dai massoni mondialisti lo si era capito in occasione della creazione del governo di Mario Monti, preparato e confezionato all’interno delle logge più perverse del pianeta.

A questo punto ci sono pochi calcoli da fare. Al ballottaggio bisogna unire tutte le forze che si oppongono ai nuovi nazisti capitanati dalla Merkel. Non c’è destra e non c’è sinistra. Da una parte ci sono i sadici “architetti” che avvelenano i nostri tempi, alimentando per puro odio e disprezzo verso l’umanità i livelli di povertà e disoccupazione; dall’altra ci sono quelli che si oppongono a cotanta infamia. E per il solo fatto di opporsi meritano rispetto, sostegno e fiducia. Non ha senso chiedersi se i cinque stelle o i leghisti saranno in grado di governare bene una volta entrati nella stanza dei bottoni. Primum vivere. E per restare in vita bisogna innanzitutto sbarazzarsi dei nazisti tecnocratici prima che questi ultimi riescano a realizzare “la soluzione finale”, ovvero a concretizzare la tanto desiderata decimazione per fame e stenti di tutti quegli uomini e quelle donne che essi stessi intendono immolare in ossequio all’assorbimento di dottrine sataniche e pagane che l’occhio “profano” non riesce a cogliere e a smascherare. Per queste ragioni al secondo turno è il caso di votare per Raggi, de Magistris, Appendino, Parisi e Borgonzoni.