Riforme. Il ddl direttamente in aula. Forza Italia: “Inaccettabile”

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Il ddl riforme costituzionali approderà in Aula al Senato già domani, per proseguire l’esame per tutto il giorno e poi riprendere anche nella giornata di venerdì. È quanto ha stabilito, a maggioranza, la conferenza dei capigruppo di palazzo Madama. A riferirlo è la capigruppo di Sel, Loredana De Petris. La decisione ha scatenato le ire delle opposizioni: “Se il governo vuole andare in aula è perché non ha i numeri in commissione, non per la quantità degli emendamenti”, ha sbottato Calderoli. Gli ha fatto eco il presidente dei senatori azzurri Romani: “E’ stata una forzatura inaccettabile quella di portare subito la riforma in aula. Gli emendamenti presentati in commissione erano stati ritirati. Si sarebbe potuto procedere con l’esame in commissione”. “A nulla è valso il ritiro degli emendamenti a dimostrazione che tutto era già stato organizzato”, ha sentenziato la capogruppo di Sel Loredana De Petris.

E questo è l’ultimo atto di una giornata che ha riservato non pochi colpi di scena sulla battaglia per le riforme. La Lega Nord e l’opposizione hanno deciso di ritirare i 500 mila emendamenti al ddl. L’annuncio è stato fatto dal senatore leghista in Commissione Affari costituzionali, Roberto Calederoli, dove è presente anche il ministro Maria Elena Boschi. Calderoli ha specificato che conferma appena dieci dei circa 500mila emendamenti da lui presentati. Hanno trovato così conferma tramite un tweet del senatore dem Francesco Russo, le voci che si erano diffuse stamattina a Palazzo Madama circa una mossa a sorpresa del vicepresidente del Senato che a questo punto cambia lo scenario rispetto alla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. L’urgenza di un approdo in aula a questo punto potrebbe venire meno e si potrebbe riaprire, riferiscono fonti parlamentari, il confronto in commissione. “Ho riproposto il voto sull’istituzione di un comitato ristretto che per me è la soluzione del problema”, ha affermato Calderoli, che ha confermato di aver dato “la disponibilità a ritirare gli emendamenti” lasciandone solo 10. Se il governo “vuole andare in aula è perchè in commissione non ha i numeri. Non è per il numero degli emendamenti, ma in ogni caso i numeri non li ha comunque”, ha aggiunto. Dopo la Lega, anche Forza Italia, 5 Stelle e Sel hanno annunciato il ritiro della gran parte degli emendamenti presentati al ddl Boschi. Di fatto il Pd aveva chiesto il rinvio del voto su Calderoli.

Mario Valenza – IlGiornale

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