SEGNI DEI TEMPI – I migranti ed il rischio di tensioni sociali

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Senza nomeRitorno ancora sul problema degli immigrati, con il pensiero ancora verso le centinaia di morti dell’ultimo naufragio, che si assommano agli oltre 1.500 che in questi primi mesi dell’anno hanno perso la vita in mare. Certamente la stragrande maggioranza di questi fratelli sono gente perbene che fuggono dalle loro terre martoriate dalla fame e dalle guerre, in cerca di sicurezza, serenità, pace e lavoro. Persone che si inseriscono nei nostri paesi e vivono tranquilli e integrati, ma c’è da chiedersi se tra questi si possono nascondere fanatici che arrivando da noi potrebbero diventare presenze destabilizzanti e artefici di tensioni sociali. Quello che è accaduto alcuni giorni fa – mi riferisco ai 12 cristiani buttati a mare dai musulmani solo perché stavano pregando Gesù – ancora ci mancava, tra le tante atrocità verso i cristiani a cui siamo costretti ad assistere ogni giorno. Stavano pregando quel Gesù che anche nel Corano è riconosciuto come un profeta, eppure l’ignoranza trasformata in intolleranza li ha indotti a questo crimine disumano. Del resto, ci stiamo accorgendo che, la strategia del fanatismo islamico sfugge a criteri di razionalità civile e a impeti di amore universale e fraterno. È proprio vero: fa più danno l’ignoranza, che qualsiasi altra calamità. L’ignoranza trasforma in integralisti e l’integralismo porta al terrorismo, alla violenza contro il proprio simile, contro l’uomo. Perché è solo ignoranza uccidere perché si sta pregando un altro “Dio”; è solo ignoranza distruggere antichi siti archeologici, o le tombe cristiane nei cimiteri perché il proprio libro sacro lo proibisce; è solo ignoranza cacciare migliaia di persone dalle loro terre e dalle loro case, solo perché si vuole istituire un fantomatico califfato. Il fatto è che accogliendo tutti, rischiamo di aprire le porte dei nostri paesi a questi fanatici, gli stessi che non vogliono i crocifissi nelle scuole e nei locali pubblici; non vogliono che si festeggi il natale o la pasqua; non hanno rispetto della libertà di espressione, fondamento dei paesi democratici e, si potrebbe continuare. E non sono soli, perché qui trovano dei bravi alleati come ad esempio la presidente della camera che ha liquidato la faccenda come la conseguenza di un’episodio di delinquenza comune, lei che è sempre pronta a difendere, giustamente, i diritti degli immigrati. Ben venga, dunque, l’accoglienza di coloro che cercano aiuto da noi; attenzione, però, a quelli che vogliono inoculare nei nostri paesi il germe del terrorismo e del terrore. È questione di civiltà, di sicurezza e di pace.

Padre Salvatore Alì

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