Sicilia, Crocetta arraffa tutto prima del voto

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Quella delle nomine di esponenti del Megafono, il movimento del governatore Rosario Crocetta, nel grande sottobosco di Palazzo d’Orleans. Venerdì saranno indette ufficialmente le elezioni, e da questa data non si potranno più dare incarichi alla Regione. Così nella giunta di oggi, ecco l’ultima infornata di incarichi negli Istituti autonomi case popolari. L’ex deputato Francesco Calanna è il nuovo commissario dello Iacp di Messina. Enrico Vella va allo Iacp di Caltanissetta. Chi è Vella? Un componente del suo gabinetto, ma soprattutto un dirigente del Megafono nel Nisseno. Altri componenti del suo gabinetto è Rosario Adreanò che va allo Iacp di Enna, mentre gli altri componenti di gabinetto che sostengono il Megafono nominati negli Istituti case poplari, sono Cristina Foti a Catania, Salvatore Giarratana a Palermo, Loredana Lauretta (sue ex segretaria a Bruxelles) a Ragusa.

Rosario Crocetta, governatore uscente della Sicilia

Rosario Crocetta, governatore uscente della Sicilia

Ma gli uomini del Megafono sono soprattutto in spa ed enti regionali, o controllati dalla Regione. Una delle ultime arrivate nel movimento del governatore, presente al lancio di Ripartesicilia a Palermo, è Daniela Virgilio: ex consulente del deputato Nino Oddo all’Ars, adesso nell’area del governatore e appena nominata nel cda dell’aeroporto di Trapani: esperienza nel settore dei trasporti o delle società pubbliche? «Nessuna », dice l’ex sindaco di Alcamo, Giacomo Scala. Ma tant’è: da assessora al Turismo, e prima segretaria di Crocetta, adesso anche Michela Stancheris siede in un cda aeroportuale. Precisamente, nel consiglio di amministrazione dello scalo di Comiso. Tornando ai dirigenti del Megafono, ecco tutti quelli piazzati in società ed enti: Massimo Finocchiaro guida l’Ast ed è lui che a Messina si occupa di organizzare le serate per raccogliere fondi. Gaetano Montalbano, dirigente del Megafono ad Agrigento, guida la Seus. Un’ex candidata al Senato nella lista del movimento, Maria Grazia Brandara, guida l’Irsap, Francesco Calanna dall’Esa è adesso passato allo Iacp di Messina ed è componente dell’ufficio di gabinetto dell’assessore Luigi Bosco (altro attivista del Megafono). E, ancora, Sami Ben Abdelaali è presidente dell’Ircac.

Nomine che si aggiungono ai contributi dell’assessore al Turismo Anthony Barbagallo alle sagre del suo collegio elettorale, raccontati da Repubblica, e al caso dell’assessore Carlo Vermiglio che Crocetta ha di fatto messo fuori giunta perché non vuole candidarsi nel Megafono. Il candidato della sinistra, Claudio Fava, ha commentato in meniare molto dura: “Regione trattata come una vacca da mungere, nel silenzio di Leoluca Orlando e del rettore Fabrizio Micari sostenuto da Crocetta”.

Ed Mdp-Articolòo 1 rincara la dose: “È inaccettabile che il presidente della Regione continui ad usare le cariche istituzionali come merce per i propri giochi politico-elettorali”. Lo dicono Mariella Maggio, Angelo Capodicasa e Pippo Zappulla del coordinatore regionale di Art.1-Mdp. “Oltre all’uso spregiudicato ed immorale di incarichi di sottogoverno per puntellare le proprie liste elettorali, ciò che più sconvolge è l’uso disinvolto delle cariche istituzionali – attaccano – dopo avere minacciato di estromettere dalla giunta di governo gli assessori che non si fossero dichiarati favorevoli a tenere le primarie, adesso minaccia di estromettere dalla giunta quegli assessori che non si dovessero rendere disponibili a candidarsi nelle liste del Megafono. È un uso scandaloso a fini privatistici e di parte delle cariche pubbliche che ci conferma nell’idea che serve un cambiamento radicale alla Regione”.

Forza Italia annuncia un esposto in procura: “Non pago di avere occupato ogni poltrona disponibile in Regione e nelle partecipate, il presidente Crocetta è passato oggi alle case popolari, con una nuova raffica di nomine, i cui destinatari sono, ancora una volta, suoi amici ed esponenti del Megafono. Un assalto al potere che non ha eguali, una distribuzione di poltrone che in campagna elettorale potrebbe addirittura fare prefigurare il reato di voto di scambio. Nei giorni scorsi ci siamo invano appellati al Pd, affinchè fermasse Crocetta, ma dopo le nomine odierne non ci resta che intervenire direttamente e presentare un esposto alla Procura di Palermo, affinchè le regole di una sana competizione elettorale non vengano oltremodo violate”, dice l’onorevole Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars. Repubblica Palermo